Quello di Antonio Di Fazio, il manager condannato a 15 anni di carcere per 5 delle 6 violenze s*ssuali che gli venivano contestate, è stato uno dei casi trattati nel corso di “Quarto Grado”, trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. In particolare, sono stati mandati in onda alcuni messaggi audio esclusivi, che mostrano il modus operandi di Di Fazio nei confronti delle sue vittime, a partire dalla fase di corteggiamento.

Ecco quanto trasmesso: “È la prima volta che incontro una ragazza molto bella, intelligente e che ha l’umiltà di lavorare in un bar. Per quelli che arrivano dal mio mondo, mi sembra quasi di essere passato da Marte. Guarda che è un complimento, eh! Sono ben contento di avere il piacere di averti a cena”. E, ancora: “Direi che sicuramente la cena finisce tardino, per cui ti consiglierei di fermarti a Milano. Io ho due appartamenti, anzi tre appartamenti, uno però è in affitto. Quello praticamente dove vivo io è 330 metri quadri, per cui è diviso in due parti. Per cui, come vuoi tu, assolutamente. A proposito, è una cena a base di pesce. Fammi sapere se ti aggrada o sennò faccio cambiare, cambio il locale. Il locale è uno dei migliori, anzi tra i migliori di Milano e frequentato dalla Milano ‘in’. Ma a me poco interessa. Più che altro, la cosa che mi interessa è che il cibo sia di ottima qualità”.

ANTONIO DI FAZIO, BUGIE E LACRIME

Fra i file audio riprodotti nel corso di “Quarto Grado”, si sente Antonio Di Fazio raccontare anche alcune bugie e “spacconate” per fare colpo sulle ragazze che aveva messo nel suo mirino: “È una noiosissima riunione tra ministri, eccetera eccetera. Purtroppo devo mettere a posto, la pandemia è ripartita. C’è Arcuri. Per cui, ti viene una rottura di b*lle fuori dal comune. Ascolta un attimo, tanto ritorno in aereo privato velocemente e sistemo la questione”.

Quando qualcosa si incrinava, Antonio Di Fazio ricorreva alle lacrime e ai messaggi accorati: “Al di là di quello che hai fatto, io ti amo da morire. Ti amo da morire. Per me questa è una giornata di lutto, di dolore, di dispiacere. Vedi di capirmi. Io capisco te. Tremendo, il dolore è atroce. Io ti amo veramente, ma ti amo veramente. Fino in fondo, ma fino in fondo, in fondo, in fondo, in fondo”.