Dopo otto mesi trascorsi in carcere, Antonio Di Fazio, manager arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di quattro ragazze e di tentato omicidio della moglie, è stato scarcerato. L’uomo, come riferisce Il Corriere della Sera, è stato trasferito in comunità per “curarsi”, controllato dal braccialetto elettronico. Qui Di Fazio proseguirà la sua terapia di disintossicazione dalle benzodiazepine, in attesa del processo che prenderà il via il prossimo 28 febbraio. Il manager si trova attualmente nella comunità terapeutica Crest “La Perla” di Grumello del Monte, nel Bergamasco.
I giudici avevano dato il loro parere favorevole al trasferimento dell’uomo in comunità, trovando a loro volta il parere favorevole anche da parte della Procura. Decisione alla quale si erano opposti i familiari delle vittime di abusi sessuali. Descritto come un “predatore sessuale”, il manager si trovava nel carcere di San Vittore dal quale è uscito per proseguire un percorso curativo in clinica. Tra i motivi che avrebbero portato a tale decisione, anche il “forte legame con il figlio che lo avrebbe fatto desistere dal serio tentativo» di volersi suicidare in cella il 29 settembre scorso”.
Antonio Di Fazio scarcerato dopo 8 mesi: le accuse
Il giudice che ha dato l’ok per il trasferimento di Antonio Di Fazio in comunità, come riferisce La Stampa, avrebbe valorizzato il percorso terapeutico avviato perché “lo ha portato a prendere coscienza dell’estrema gravità delle condotte”. Contro l’imprenditore, tuttavia, ci sarebbe una dichiarazione su carta intestata della polizia giudiziaria e finita agli atti, in cui Di Fazio smentisce la decisione di volersi suicidare: “Come già riferito al comando, nego di aver posto in essere un gesto suicidario… Ho detto solo che avevo un umore deflesso che mi portava ad avere una condizione psicologica molto fragile… Probabilmente una frase da me pronunciata al medico è stata male interpretata. Non ho manifestato intenti suicidari”.
In merito alle accuse a carico di Di Fazio, solo nei confronti dell’ex moglie l’uomo sarebbe responsabile di quattro reati commessi tra il 2009 ed il 2017, ovvero: violenza sessuale con uso di narcotici, tentato omicidio premeditato, maltrattamenti in famiglia e stalking. Il prossimo 28 febbraio sarà discusso l’abbreviato. Di Fazio davanti al gip ha già ammesso gli abusi nei confronti della studentessa della Bocconi e delle altre vittime adescate.