L’audio emerso nei giorni scorsi in cui il relatore della Cassazione sulla sentenza Mediatrade Amedeo Franco, nel quale accusava i colleghi magistrati (in primis il giudice Antonio Esposito, ndr) che hanno inflitto 4 anni a Silvio Berlusconi per frode fiscale di aver svolto un «plotone d’esecuzione, rischia di essere un “vaso di pandora” per la politica italiana nel rapporto, ancora una volta, con la magistratura. Dopo le accuse del compianto giudice Franco e dopo la richiesta di Berlusconi che intervenga al più presto l’Anm per fare luce sulla vicenda della presunta sentenza “pilotata”, oggi è il quotidiano Libero a pubblicare diverse testimonianze emerse nel 2013 e che coinvolsero proprio Esposito in alcune dichiarazioni choc tenute in un albergo di lusso di Ischia. «Silvio Berlusconi? Una chiavica, gli devo fare un mazzo così», queste sarebbero state solo alcune delle “frasi” riferite dal giudice della Cassazione che qualche anno dopo avrebbe condannato proprio il leader di Forza Italia per la sentenza Mediatrade-Agrama. Nell’audio circolato in questi giorni – e avuto in mano per anni da Berlusconi senza rivelarlo – Franco accusa proprio Esposito di aver subito “pressioni dall’alto” per far condannare Berlusconi nonostante fosse innocente sul caso Mediaset.



LE TESTIMONIANZE CONTRO ESPOSITO

Secondo quanto riportato anche dal Fatto Quotidiano, è in corso un’altra indagine a Napoli con i pm che starebbero verificando la natura delle testimonianze di alcuni dipendenti dell’hotel Villa Svizzera di Lacco Ameno, comune di Ischia: in sostanza, la difesa di Berlusconi avrebbe chiamato in causa i dipendenti dell’Hotel per dimostrare la “malafede” del giudice Esposito di fronte alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che dovrà dirimere una sentenza sul ricorso presentato dall’ex Premier. L’hotel è di proprietà di Domenico De Siano, senatore e coordinatore Campania di Forza Italia e sarebbero state raccontati agli inquirenti il 3 aprile 2013 scorso: «Lo ricordo ospite dal 2007 fino al 2010/2011», spiega un cameriere ai difensori di Berlusconi riferendosi ad Esposito, come riportato da Libero. «Esposito spesso chiedeva di chi fosse la struttura alberghiera ed io rispondevo di De Siano, esponente politico di Forza Italia e all’epoca sindaco di Lacco Ameno. La sua risposta in napoletano era: ‘Ah sta con quella chiavica di Berlusconi’» riporta un altro dipendente dell’albergo.



«All’ingresso del ristorante invece di dire buona sera, era solito affermare: ‘Ancora li devono arrestare?’, riferendosi a Berlusconi e al mio datore di lavoro De Siano», rivela un terzo dipendente mentre un altro ancora aggiunge presunta dichiarazione di Esposito «A Berlusconi se mi capita l’occasione gli devo fare un mazzo così». Lo stesso giudice della Cassazione ha chiesto alla Procura di Napoli di verificare l’eventuale «l’ipotesi di false informazioni al pubblico ministero, disponendo tutti gli accertamenti al fine di acclarare l’eventuale concorso di altre persone (verificando in particolare chi ha segnalato all’avvocato Larosa i tre nominativi e l’eventuale ruolo nella vicenda dal De Siano)».

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