António Guterres, segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha rilasciato un’esclusiva intervista per Repubblica, nella quale ha parlato delle varie sfide che l’umanità si sta trovando ad affrontare e che potrebbero peggiorare negli anni a venire. Infatti, il mondo si trova a fare i conti con una crisi climatica che finisce per influire sulla maggior parte degli aspetti della società, dalla fame nel mondo ai migranti.
Complessivamente, secondo António Guterres, l’aspetto che maggiormente salta agli occhi parlando della crisi climatica è che questa ha inevitabilmente effetto anche sui “sistemi alimentari globali” per i quali “miliardi di persone ne pagano il prezzo”. Fortunatamente, molti Stati secondo il segretario ONU hanno fatto dei passi avanti per combattere questa circostanza, ma ora “dobbiamo fare molto di più, molto più velocemente“. Attorno a questa esigenza, António Guterres ritiene importante l’implementazione di “strategie dei sistemi alimentari nelle politiche nazionali” che tengono conto tanto delle politiche nazionali, quando di un possibile accordo tra settori privati e pubblici.
António Guterres: “Contro la crisi climatica dobbiamo agire velocemente”
Ma la crisi alimentare, secondo António Guterres, nasconde anche la triste realtà della crisi climatica. Sostiene, infatti, che stiamo attraversando il mese più caldo mai registrato, che apre l’esigenza “di agire ora”. Per farlo, ritiene importante, innanzitutto, che i leader politici dei vari Stati guidino i loro popoli perché è ancora possibile limitare l’aumento della temperatura globale al famoso grado e mezzo in più rispetto all’era pre industriale.
Per farlo, però, António Guterres spiega che è fondamentale ridurre “le emissioni di carbonio del 45% entro il 2030”, che sarà esclusivamente il frutto di una cooperazione tra attori. Per esempio, i grandi emettitori di gas dovranno fare “sforzi extra per tagliare le emissioni“, così come spetterà ai paesi più ricchi aiutare “le economie emergenti a farlo”. Ma non solo, perché gli obiettivi climatici dovranno necessariamente passare anche dalla “trasformazione dei sistemi alimentari“, tassello fondamentale secondo António Guterres per porre fine alla violenta ed “insensata guerra contro il nostro pianeta”. E in merito a quest’ultimo punto, il segretario ONU sottolinea come sia, secondo lui, deplorevole la scelta della Russia di porre fine all’Accordo del Mar Nero, sul quale promette di “non interrompere i miei sforzi” per riattivarlo, permettendo “l’accesso senza ostacoli” di cibo e fertilizzanti ai mercati globali.
La crisi dei migranti secondo António Guterres
Andando avanti nella sua intervista, António Guterres lascia da parte la crisi climatica e quella alimentare, per rispondere ad una domanda su una delle sfide più importanti per l’Italia e l’Europa, ovvero quella dei migranti. Nel corso di una recente visita a Roma, infatti, il segretario ONU ne ha parlato con il primo ministro italiano, convenendo che “nessun Paese da solo può affrontare una simile sfida umanitaria”.
António Guterres sostiene che quello dei migranti non sia “solo un problema italiano” e che Roma, ora più che mai, necessita di “un’azione coordinata all’interno dell’Unione Europea“. Sarebbe, infatti, necessario cercare di limitare le cause profonde che stanno dietro alle migrazioni irregolari, lavorando anche sui vantaggi derivati da quelle regolari e ben gestite. Le rotte irregolari, spiega ancora António Guterres, sono “in mano ai trafficanti di esseri umani“, una situazione che non può essere tollerata “perché le tragiche conseguenze sono evidenti”. Per limitare questo fenomeno, conclude, “dobbiamo affrontare i fattori trainanti: clima, insicurezza alimentare e governance” sopra a tutti gli altri.