La sigla Azione Civile accende lo scontro tra Antonio Ingroia e Matteo Renzi. Nelle ore della crisi di Governo, l’ex magistrato mette nel mirino l’attuale esponente del Partito Democratico: secondo le ultime indiscrezioni giornalistiche, l’ex premier avrebbe l’intenzione di chiamare i nuovi gruppi parlamentari e il suo futuro partito Azione Civile, ma deve fare i conti con l’ex procuratore aggiunto di Palermo. La sigla infatti venne utilizzata da Ingroia dopo il flop di Rivoluzione Civile alle elezioni politiche del 2013: la coalizione formata da Verdi, Movimento Arancione, Italia dei valori, Rete 2018 di Leoluca Orlando, Pdci e Rifondazione comunista si sfaldò subito dopo il voto e l’ex magistrato decise di continuare “in proprio” con Azione Civile, un simbolo ancora oggi registrato. Come spiega Repubblica, il sito web attualmente è in manutenzione mentre esiste una pagina Facebook che viene aggiornata regolarmente con riflessioni politiche.



INGROIA VS RENZI: “AZIONE CIVILE E’ LA MIA SIGLA”

«E’ una notizia che ci indigna e scandalizza», questo uno dei passaggi del lungo post pubblicato su Facebook dalla pagina Azione Civile, con Antonio Ingroia che ha spiegato ai microfoni di Repubblica: «Renzi vuole costituire un nuovo partito e non trova di meglio che usurpare quello di un partito già esistente, peraltro extraparlamentare, e con un orientamento che certo non si confà alle sue idee. Come partenza mi sembra un po’ patetica». Ingroia ha spiegato di essere al lavoro a un progetto politico in vista delle elezioni ormai imminenti, una lista civica nazionale «per proporre un’alleanza a M5S e sottrarlo all’abbraccio mortale di Salvini prima e di Renzi oggi». Il messaggio, qualore non fosse abbastanza chiaro, è stato ribadito anche sui social: «Denunciamo pubblicamente il loro tentativo di “scipparci” nome e componenti del logo e ribadiamo che siamo lontani, distinti, distanti e oppositori».



Leggi anche

VISTO DA SINISTRA/ Vittoria in Emilia-Romagna e Umbria, ma nel Pd senza-strategia c’è chi dubita di Schlein