Antonio Misiani, vice ministro dell’economia, non esclude nuove misure restrittive in tempi brevi se la situazione coronavirus non dovesse migliorare: “Abbiamo assunto 6 giorni fa decisioni molto severe e impopolari – le parole dell’esponente dell’esecutivo in collegamento con il programma di Rai Uno, Oggi è un altro giorno – decisioni che hanno provocato proteste diffuse nel paese e che sono state seguite nei giorni successi anche da Francia e Germania, che hanno deciso cose simili alle nostre. La situazione è grave e preoccupante – prosegue Antonio Misiani – i numeri che evidenziavate prima come il 13%, il rapporto fra i positivi e i tamponi effettuati, era l’1.8% un mese fa, i posti in terapia intensiva crescono in maniera insostenibile, stiamo monitorando con massima attenzione questi numeri e se sarà necessario non esiteremo ad adottare misure ancora più severe”.
ANTONIO MISIANI: “LOCKDOWN A LIVELLO EUROPEO? IL NOSTRO GOVERNO LO APPOGGEREBBE”
Sulla possibilità ventilata in questi giorni di un lockdown a livello europeo, il numero due del Tesoro spiega: “Io penso che una risposta a livello europeo sarebbe la cosa migliore ma in questi mesi non è stato possibile e ciò ha aggravato la situazione, non so se sarà fattibile ma credo che dal nostro governo sia caldeggiato”. Serena Bortone chiede quindi quali saranno le tempistiche per eventuali nuove restrizioni: “Non c’è una tempistica definita per nuove decisioni, dipende dalla curva epidemiologica e dai numeri, è chiaro che se i numeri continuano a crescere così, dovranno essere assunte decisioni. L’ultimo dpcm è del 24 ottobre, normalmente servono uno/due settimane, se non ci sarà inversione di tendenza bisognerà assumere ulteriori decisioni”.