Antonio Montinaro: morto a Capaci con Giovanni Falcone

Antonio Montinaro era il capo della scorta di Giovanni Falcone. Originario di Lecce, figlio di un pescatore, aveva 30 anni quando, il 23 maggio 1992, venne ucciso dall’esplosione sull’autostrada A29 all’altezza dello svincolo per Capaci in cui persero la vita anche Falcone e la moglie Francesca Morvillo, i colleghi Rocco Dicillo e Vito Schifani.



Montinaro si trovava sulla prima delle tre vetture, guidata da Vito Schifani, della scorta del magistrato. Montinaro lasciò la moglie Tina e due figli. Riferendosi alla sua rischiosa mansione di scorta al giudice Falcone commentò: “Chiunque fa questa attività, ha la capacità di scegliere tra la paura e la vigliaccheria. La paura è qualche cosa che tutti abbiamo: chi ha paura sogna, chi ha paura ama, chi ha paura piange. È la vigliaccheria che non si capisce e non deve rientrare nell’ottica umana”.



Antonio Montinaro: il ricordo della moglie Tina

Più passava il tempo e più mi rendevo conto di avere avuto a fianco un grande uomo e un grande poliziotto che con le sue scelte mi ha dato modo di camminare a testa alta, assieme ai miei figli, in giro per l’Italia. Io tutti i giorni parlo e organizzo cose per mio marito, non mi sento vedova. Sono 31 anni che ho questo marito accanto presente, e quindi sono la moglie”, ha detto Tina Montinaro presentando il suo libro “Non ci avete fatto niente”. Nel 2012 La7 ha trasmesso il film “Vi perdono ma inginocchiatevi” di Claudio Bonivento, che narra della vita dei tre poliziotti della scorta di Giovanni Falcone e dei loro familiari fino alla strage di Capaci. Nel 2016 è stato pubblicato il graphic novel “Ragazzi di scorta, Rocco, Vito, Antonio, gli agenti di scorta di Giovanni Falcone”, di Ilaria Ferramosca e Gian Marco De Francisco.

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