Toccante intervista di Antonio Percassi a RTL 102.5: il presidente dell’Atalanta racconta il dramma Coronavirus da Bergamo, la città più colpita da questa immane tragedia. “Sto vivendo molto male questa emergenza, è una tragedia incredibile, è un virus che ci sta portando via la nostra generazione più bella”. La stessa Atalanta sta pagando un prezzo molto alto, come racconta il presidente Percassi: “Noi abbiamo avuto otto casi di persone che lavoravano per l’Atalanta ed è stata una cosa molto triste e dura, ma sta toccando anche i giovani”. Non ci sono mezze parole per descrivere questa sciagura in tutta la sua gravità: “Siamo di fronte a una bomba sanitaria, un nemico trasparente, sta diventando una guerra mondiale. Le immagini dei camion dell’esercito incolonnati davanti il cimitero di Bergamo resteranno per sempre nel cuore di noi bergamaschi”, aggiunge Percassi.



PERCASSI E L’AVVENTURA DELL’ATALANTA

Il legame fra l’Atalanta e la città e tutta la provincia di Bergamo è davvero speciale e riesce a strappare un sorriso e una ragione di speranza a Percassi anche in questo tragico momento: “Sì, è un legame speciale, particolare, i nostri tifosi sono incredibili soprattutto nei momenti di estrema difficoltà, c’è un’alchimia speciale. Mi auguro che quanto conquistato dall’Atalanta in questi anni possa strappare un sorriso al popolo che ci segue in questi giorni difficili”. I grandi risultati della Dea risvegliano l’orgoglio di Percassi, che racconta così i suoi 10 anni della seconda esperienza da presidente dell’Atalanta: “E’ stato un crescendo di emozioni, a giugno saranno dieci anni da quando, con la mia famiglia, siamo tornati all’Atalanta. Dieci anni in crescendo, dalla promozione in Serie A ai nove campionati consecutivi disputati nella massima serie, dall’Europa League all’essere ora tra le migliori otto squadre della Champions”.



PERCASSI E LA DEDICA PER BERGAMO

La doppia sfida con il Valencia si lega però purtroppo in modo indissolubile alla tragedia del Coronavirus: “L’emozione più forte è stata la qualificazione ai quarti di finale di Champions e l’immagine della squadra che a fine partita a Valencia ha dedicato a Bergamo e ai bergamaschi una vittoria storica”. Percassi dunque torna a pensare alla sua gente, con una dedica speciale: “Noi, come popolo, siamo abituati a non mollare. Bergamo non deve mollare, quella bergamasca è gente un po’ chiusa ma tanto generosa ed è abituata a lottare senza mollare mai, anche se è una cosa che non si è mai vista e non si è mai verificata. Quello che mi interessa, anche come società, è mandare un abbraccio a tutti quelli che stanno soffrendo e fare un grande ringraziamento a tutti i medici e gli operatori del settore che stanno facendo un lavoro incredibile. Sono stato in un ospedale e quando sei lì sembra un brutto sogno, ti viene solo da piangere e per fortuna ci sono queste persone che stanno facendo dei miracoli”.

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