Antonio Ponti, erede della dinastia dell’aceto, nei guai per spaccio di droga. Il 51enne imprenditore e dj è stato fermato la scorsa primavera a Milano dagli agenti della polizia, attirati dalla fuoriserie Dodge Challenger con targa lituana su cui era a bordo insieme ad altri tre uomini tutti con precedenti. Un normale controllo si è trasformato nell’arresto in flagranza di detenzione ai fini di spaccio di droga. Dopo aver fermato la sua auto nel tardo pomeriggio del 23 aprile, i poliziotti del commissariato Lambrate avevano sequestrato 17 grammi di metanfetamina e 9 di cocaina.
Lo riporta il Corriere della Sera, spiegando che altra droga (come hashish, ketamina, ecstasy e metanfetamina 2Cb) era stata trovata durante la perquisizione a casa di Antonio Ponti, nella zona di San Cristoforo, sul Naviglio Grande. In casa c’erano anche bilancini e carta stagnola, oltre alla droga, tanto da far ipotizzare l’accusa di spaccio. Infatti, il pm Maria Letizia Mocciario nei giorni scorsi, come riportato da La Stampa, ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza è stata fissata per il prossimo 27 marzo davanti al giudice Ileana Raimondo.
ANTONIO PONTI, RIESAME HA RESPINTO SCARCERAZIONE E CONFERMATO DOMICILIARI
Antonio Ponti, dj di professione e rampollo della nota famiglia di imprenditori del settore agroalimentare che produce l’aceto Ponti, si trova da 10 mesi ai domiciliari con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, stando a quanto raccolto dal quotidiano La Stampa. L’uomo si troverebbe in una comunità di recupero in provincia di Varese dopo l’arresto. Assistito dall’avvocato Salvatore Pino, Ponti durante l’interrogatorio di convalida si è difeso sostenendo di non aver mai spacciato droga. Il suo legale ne aveva chiesto la scarcerazione, contestando l’accusa di spaccio e sostenendo che si trattava solo di detenzione.
Ma la versione di Ponti non è stata ritenuta credibile, infatti i giudici del Riesame hanno confermato la misura di custodia cautelare. Dopo la richiesta di processo della procura di Milano, il 51enne a marzo dovrà presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare. Antonio Ponti non ha mai lavorato né ha avuto alcun ruolo nella storica azienda di famiglia, infatti è rimasto sempre esterno alle società.