Silvio Berlusconi al Quirinale, l’ipotesi è viva, vivissima: non ha dubbi Antonio Razzi. L’ex senatore, noto per il suo addio all’Italia dei Valori di Di Pietro per sposare la causa forzista, si trova a Roma per dare una mano al Cavaliere nella ricerca dei voti utili per diventare l’erede di Sergio Mattarella. Intervenuto ai microfoni di Repubblica, ha spiegato che il suo “ritorno in campo” è volontario, senza imput, ma non solo…
Nel corso dell’intervista, Antonio Razzi ha tenuto a precisare che si tratta di una iniziativa personale che fa con il cuore: «Draghi premier e Berlusconi al Colle, una coppia da sogno, tipo Messi-Ronaldo». Come confidato al quotidiano, a suo avviso i “peones” temono che con Draghi al Quirinale poi si vada a votare e «nessuno vuole andare a casa».
QUIRINALE, ANTONIO RAZZI: “BERLUSCONI PUO’ FARCELA”
Secondo Antonio Razzi, Berlusconi potrebbe fare affidamento sui voti dei fuoriusciti dai partiti, ovvero quei parlamentari che non ricandiderà più nessuno e che vogliono finire in santa pace la legislatura. Ma attenzione anche agli esponenti del Movimento 5 Stelle: «Sono al dieci per cento se va bene. E con il taglio dei parlamentari si sono dati la zappa sui piedi, amico mio. Quelli in Parlamento non ci tornano più». Nel segreto dell’urna almeno 50-70 grandi elettori potrebbero dunque votare per Silvio Berlusconi al Quirinale, sottolineando che molti di loro «non hanno mai lavorato». Una situazione non paragonabile alla sua, con il ricordo di quanto successo nel 2010: «Io dovevo lavorare. Avevo 62 anni. Per candidarmi mi ero licenziato dalla fabbrica, in Svizzera. Lì non è prevista l’aspettativa – ha spiegato Antonio Razzi – Se si andava a votare, chi me lo dava un altro lavoro? Sarei rimasto senza reddito fino alla pensione».