Dialoghi già avviati nel centrodestra in vista delle prossime elezioni regionali. Il segretario di Forza Italia Antonio Tajani ha le idee chiare, sarà seguita la prassi e verranno confermati i candidati uscenti: “A meno che un partito non decida di sostituirlo e, come abbiamo fatto in Molise candidando Roberti al posto di Toma, propone un nome alternativo. Ma per quanto ci riguarda non è così e confermiamo Cirio in Piemonte e Bardi in Basilicata”. A proposito di FdI, non è questione di lottizzare, ha proseguito Tajani, che si è espresso così sulla riforma del limite dei due mandati, invocata da Zaia, De Luca e Toti: “Non è che possiamo fare le leggi per qualcuno, e poi è sano garantire un ricambio nella leadership delle regioni dopo 10 anni. Un conto sono i sindaci dei comuni piccoli, un conto i presidenti delle Regioni”.



L’analisi di Tajani

Altro dossier rovente a livello politico è quello legato al Mes: “Non dobbiamo pensare che il Mes sia una questione di calendario ma di politica macroeconomica. E in questo senso la necessità europea è sostenere l’economia reale”. Tajani ha aggiunto sul punto: “Anche se noi come FI siamo favorevoli al Mes, bisogna essere consapevoli che non basta, dobbiamo completare l’architettura composta anche dal Patto di Stabilità, dall’unione bancaria e dall’armonizzazione fiscale. Altrimenti saremmo davanti ad una scelta monca che servirebbe probabilmente solo alle banche tedesche dato che le nostre siamo già riusciti a rinforzarle anche con un buon testo sugli extra-profitti”. Tajani ha ammesso di aspettarsi delle aperture dagli altri Paesi Ue sul patto di Stabilità: “Non accetteremo proposte lesive per noi. I frugali non sono paesi industriali ma devono tenere conto del fatto che noi siamo la seconda manifattura d’Europa e che altri Paesi, come la Francia, hanno le nostre stesse posizioni critiche. Ricordo loro che il Patto è di stabilità ma è anche di crescita. Non è che possono tagliare quest’ultima o si fa la fine delle vecchie regole recessive che nel 2008 hanno provocato guai enormi”.

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