Riflettori accesi sulla situazione in Medio Oriente, Antonio Tajani ha le idee chiare sul da farsi. Intervistato dalla Stampa, il ministro degli Esteri ha posto l’accento sulle troppe vittime fra i civili palestinesi e il governo italiano “insiste perché la risposta di Tel Aviv sia proporzionata”: “Invitiamo il governo e l’esercito israeliano a prestare grande attenzione. Non solo ai civili cristiani e alle chiese, ma a tutti i civili”.



Tajani si è soffermato sull’astensione dell’Italia quando l’Onu ha chiesto il cessate il fuoco a Gaza e la motivazione è semplice, i testi messi sul tavolo non esprimevano una condanna nei confronti di Hamas. “Adesso, invece, il Consiglio di sicurezza potrebbe votare un testo proposto da Stati Uniti che invita Israele a lavorare per la fine delle operazioni militari, riconoscendo le responsabilità di Hamas”, ha chiarito il titolare della Farnesina, ribadendo la totale disponibilità ad appoggiare iniziative che portino a un ribasso immediato delle vittime civili.



Il punto di Tajani

Tajani ha poi parlato del piano Mattei già avviato con alcune iniziative: il ministro ha spiegato che si sta creando la struttura di governance, ma sono già in corso le prime misure. “Abbiamo aumentato le 500 borse di studio a studenti africani e stretto un accordo con l’Università di Perugia per fornire alle imprese italiane degli studenti africani laureati in Italia”, ha analizzato il segretario di Forza Italia: “Un altro esempio: da mesi ci siamo impegnati con l’Egitto e lo facciamo con la Tunisia sul fronte della sicurezza alimentare. In Egitto Coldiretti, Bonifiche Ferraresi e altri player dell’agroindustria stanno lavorando per dare un profondo contributo alla sicurezza alimentare di quel Paese. Così come la prima fabbrica Fiat in Algeria, inaugurata pochi giorni fa: una struttura che porterà lavoro in quel Paese amico. Non si tratta solo di avviare iniziative future, ma anche di mettere a sistema quelle che ci sono già”. Tajani ha poi aggiunto che sono previste agevolazioni e opportunità di ogni tipo, l’importante è mettere a punto “un metodo condiviso con cui coordinare le varie iniziative”.

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