La libertà dell’Ucraina significa che le forze russe devono lasciare il Paese: netto Antonio Tajani. Intervistato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale ha spiegato che il ritiro russo da Kiev “non corrisponde alla posizione cinese” per la risoluzione del conflitto, ma ha comunque posto l’accento sull’impegno di Pechino per arrivare alla pace: “Nell’iniziativa cinese vi sono molti punti su cui non sono d’accordo. Per esempio, la ritirata dell’esercito russo dall’Ucraina non viene menzionata”.



Sono due i punti importanti per arrivare alla fine della guerra secondo Antonio Tajani: istituire una zona liberata attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e di “corridoi verdi” per l’esportazione del grano ucraino in Africa. Soffermandosi sulla posizione italiana, il vice premier ha sottolineato che è “impossibile tornare in buoni rapporti” con la Russia dopo la guerra che ha mosso contro l’Ucraina e con il suo presidente, Vladimir Putin, che “non si tirerà indietro dalla propria posizione”. Il giudizio è tranchant: “C’è stato un primo Putin con cui andava bene e ora abbiamo un secondo Putin con cui va molto male. Un terzo Putin non ci sarà”.



L’analisi di Antonio Tajani: “Berlusconi fermò l’invasione di Putin…”

Antonio Tajani ha poi parlato di Silvio Berlusconi e il suo fare da ponte tra la Russia e la Nato da capo di governo europeo. Il riferimento all’incontro avvenuto a Pratica di Mare nel 2002 tra Putin e Bush, un vero e proprio “successo europeo”.

Da quel momento in poi, tuttavia, la situazione si è sviluppata in maniera purtroppo negativa: “Ricordo molto bene come Berlusconi si è opposto all’invasione russa della Georgia. Chiamò Putin, insieme all’allora presidente francese Sarkozy, e riuscirono a fermare l’attacco“. Antonio Tajani ha rimarcato che all’inizio dell’invasione russa, Berlusconi “ha votato al Parlamento europeo a favore di una chiara condanna di Putin”. La posizione dell’Italia è chiara, ha sottolineato il titolare della Farnesina: “Siamo dalla parte dell’Europa, siamo dalla parte dell’America, siamo assolutamente contro l’invasione russa”.