L’elezione del capo dello Stato ha lasciato ferite profonde nel centrodestra e il futuro della coalizione è tutto da scrivere. Giorgia Meloni non ha risparmiato stoccate a Lega e Forza Italia, ma il coordinatore azzurro Antonio Tajani è fiducioso, anche se non mancano i “però”. Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, il braccio destro di Silvio Berlusconi non ha usato troppi giri di parole: «Il centrodestra non è un monolite, si sa. È una coalizione che ha al suo interno forze diverse».
«Io credo che un ruolo fondamentale lo debba avere Forza Italia che è il centro del centrodestra di governo perché liberale, popolare, europeista, atlantista, riformista e cristiano», ha aggiunto Antonio Tajani nel corso dell’intervista. L’azzurro si è detto ottimista sul domani dell’alleanza, ma ha tenuto a precisare che «non si fanno certo le fusioni a freddo il giorno dopo di un voto delicato come è stato quello del Quirinale».
ANTONIO TAJANI: “NO ALLE PRIMARIE PROPOSTE DA MELONI”
Antonio Tajani ha invocato una riflessione su idee e proposte per il Paese, definendo «fisiologiche» le tensioni interne in diverse regioni, basti pensare a Liguria, Piemonte e Basilicata. Nelle ultime settimane si è parlato a lungo del nuovo polo centrale, con Toti e Renzi al centro, ma il numero due di FI ha ammesso: «Non vedo prospettive diverse da un centro che è FI», ricordando l’apporto di Udc e Noi con l’Italia». No alle primarie per designare il leader della coalizione, come proposto da Giorgia Meloni, mentre sulla legge elettorale Antonio Tajani ha tagliato corto: «Quando incontro per strada la gente non mi chiede della legge elettorale. Piuttosto mi chiede dell’aumento delle bollette. Parliamo al Paese, altrimenti rischiamo di parlarci fra di noi ed essere autoreferenziali».