Mancano meno di 24 ore all’apertura in Italia delle urne per le Europee e l’aria che tira in ogni parte del paese sembra essere tesa e preoccupata; tra il leader di Forza Italia Antonio TajaniMatteo Salvini si riaccendono le micce dello scontro che hanno ancora per oggetto i socialisti europei. Questa volta – come tante altre nel corso degli ultimi mesi – è la differente visione dei due esponenti del centrodestra sul futuro dell’Europa, con Salvini che vorrebbe un centrodestra compatto anche nel Parlamento Europeo e raccolto attorno alle correnti più estremiste, mentre Tajani che preferisce la moderazione di un PPE che molto probabilmente finirà per accordarsi con i socialisti del PSE per una maggioranza simile a quella di 5 anni fa.



A lanciare il guanto di sfida sarebbe stato il forzista subentrato al compianto Cav, che in un breve scambio di battute con Repubblica prima di arrivare al comizio è tornato a parlare della maggioranza europea ricordando a Salvini e Meloni che Bruxelles non funziona come “Palazzo Chigi o il Parlamento europeo” perché dopo il voto “non si può ritornare alle urne, un governo europeo bisogna comunque farlo”. In tal senso – e qui veniamo al succo del piccolo scontro con Salvini -, Tajani ricorda che cinque anni fa lui a telefonare al leader del Carroccio per dirgli che non poteva “essere il socialista Timmermans il presidente della Commissione” e grazie a Conte si arrivà ad “un accordo su Ursula. Ma questo è stato possibile facendo una maggioranza con i socialisti“.



Salvini risponde a Tajani: “Preferisce i socialisti guerrafondai di Macron al centrodestra, problemi suoi”

Insomma, secondo Tajani l’alleanza con i socialisti del PSE è necessaria per portarsi a casa la maggioranza nel Parlamento europeo e non è tardata ad arrivare la risposta di Matteo Salvini che dall’inaugurazione ha puntato ancora il dito contro Macron per sottolineare – cita IlDubbio – che se qualcuno del “centrodestra” italiano preferisce “il bombarolo guerrafondaio alla LePen, la guerra alla pace, il centrodestra disunito a favore del centrosinistra, allora è un problema”. Spostando poi l’attenzione diretta a Tajani, Salvini ha rincarato la dose ricordando che “Forza Italia purtroppo in Europa ha spesso votato coi socialisti e con gli eco-estremisti” mentre per la prima volta “dopo 50 anni è possibile una maggioranza di centrodestra“.



Pacata, invece, la controreazione del forzista che in un intervento tv sempre citato da IlDubbio ha spiegato che in Europa si arrivi ad “una maggioranza di popolari, liberali e conservatori, senza Marine Le Pen, senza l’estrema destra” e rispondendo al leghista sull’idea di mantenere compatto il centrodestra italiano anche in UE, ha ricordato che i nostri deputati “sono 76 a fronte di 720. Se ci mettessimo anche assieme non saremmo in grado di determinare nulla”; mentre “il Ppe è il più forte da sempre” e sarà proprio il suo Forza Italia a fare “parte di questa guida perché siamo gli unici nel Ppe”. Chiude il tutto la contro-controreazione di Salvini che da Milano – citato questa volta da Ansa – si è limitato a ribadire che secondo lui un’alleanza di Tajani con i socialisti sarebbe come commettere lo stesso “errore degli scorsi anni” perché “dividere il centrodestra in Europa sarebbe un errore clamoroso“.