La fiducia per l’accordo sul Patto di stabilità, ma anche il Mes: Antonio Tajani a tutto tondo ai microfoni della Stampa. Il ministro degli Esteri non s’è detto contrario alla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità, ma è anche necessario ragionare su altre cose: “Oltre al Patto di stabilità, ci sono l’unione bancaria e l’armonizzazione fiscale”.



Tajani si è poi soffermato sulla Banca centrale europea, a suo avviso si arriverà a un taglio dei tassi: “Bisogna tagliarli per aiutare l’economia, visto che l’inflazione non è scesa. Non basta dire che non ci saranno altri aumenti. Il rialzo degli scorsi mesi è stato un errore che stiamo ancora pagando”.

Il punto di vista di Tajani

Tajani ha poi fatto il punto in vista delle elezioni europee, invocando un’alleanza formata da popolari, liberali e conservatori, la stessa che ha portato alla sua elezione a presidente del Parlamento europeo. “Se la Lega si aggiunge io sono molto contento. Non c’è nessun veto su di loro, ci mancherebbe. La nostra diversità assoluta è con Marine Le Pen e l’Afd tedesca”, ha precisato il titolare della Farnesina, che ha smentito qualsivoglia minaccia per la stabilità del governo Meloni: “Non vedo perché. Si vota con il proporzionale e quindi si presentano i partiti e non una coalizione”. Poi, parlando della situazione a livello internazionale, tra la guerra in Ucraina e il conflitto in corso in Medio Oriente tra Israele e Hamas, Tajani ha rivelato che il governo potrebbe presto preparare un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev: “Si sta valutando l’ipotesi. Tutto quello che serve per aiutare Kiev sarà fatto. Sempre informando il Parlamento”.



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