“Le scelte sull’Ucraina devono essere unitarie”, questo il messaggio di Antonio Tajani rispetto alle posizioni filoputiniane di Robert Fico, fresco vincitore delle elezioni in Slovacchia, che ha annunciato lo stop agli aiuti militari all’Ucraina. Intervistato da La Stampa, il ministro degli Esteri ha spiegato che “non si devono creare spaccature nel fronte europeo, perché la forza della Ue è nella sua unità. L’Ucraina sta combattendo per tutti noi e dobbiamo sostenerla”.



Tanti i temi toccati dal titolare della Farnesina, la necessità di fare debito in manovra: “Non dipende da noi. La situazione economica, con l’aumento dei tassi deciso a Francoforte dalla Bce, rende inevitabile questa decisione. E poi c’è la questione Superbonus. Poteva essere una buona idea, ma si è detto di sì a tutti e si è speso troppo. Il taglio del cuneo fiscale resta una priorità, così come la detassazione di straordinari, premi di produzione e tredicesime – l’analisi di Tajani – Anche la detassazione delle famiglie con almeno 3 figli mi sembra una buona idea”.



Le parole del ministro Tajani

“Io non vedo complotti finanziari, al momento”, ha proseguito Tajani in merito alle ultime polemiche: “Dobbiamo solo essere forti e dimostrare di essere affidabili. Per questo, ad esempio, mi sono battuto per scrivere meglio la norma sugli extraprofitti bancari, rassicurando i mercati e le istituzioni finanziarie”. Dopo aver ribadito che l’ipotesi governo tecnico non esiste, sul dossier immigrazione ha spiegato che anche gli altri Paesi Ue “sono anche loro in campagna elettorale, quindi sono più vivaci, ma al di là di questo non riesco a comprendere la posizione tedesca. Mentre trattiamo un documento sui migranti, ci sono sette navi di Ong finanziate da Berlino al largo delle nostre coste. Se salvano migranti, è giusto che siano loro a farsene carico. Con la Francia, invece, stiamo lavorando bene”. Tajani si è anche soffermato sugli obiettivi di FI, rimarcando che l’obiettivo è superare il dieci per cento: “Nei prossimi due anni contiamo di tornare al 20 per cento”.

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