Campobasso: anziana signora segregata in casa per 22 anni

A Campobasso da 22 giorni non si fa altro che parlare della vicenda legata all’anziana segregata in casa. Proprio 22 giorni fa lei è stata allontanata dalla casa del fratello e della cognata, doveva viveva da 22 anni, in un regime descritto da lei stessa estremamente restrittivo. Avrebbe raccontato di essere stata segregata in una stanza, priva di riscaldamento e chiusa dall’esterno. I Carabinieri, dopo la scoperta, hanno assegnato la signora alle cure di una struttura privata, nella quale è attualmente ricoverata.



Nella puntata di oggi di La Vita in Diretta, in onda su Rai 1, è intervenuto il dottore Walter Stefanelli, che ha avuto in cura la signora per oltre 20 anni. Interpellato sulla salute mentale dell’anziana segregata in casa, il dottore sostiene che “non era sconnessa dalla realtà”, “era di poche parole, parlava poco, o pochissimo con me, ma tutti questi problemi non li ho mai visti”. Sulla vicenda, invece, sostiene che la signora “non mi ha mai raccontato niente, non si è mai lamentata con me” di alcuna situazione negativa. Tuttavia, ammette anche il dottor Stefanelli, “le visite con me erano brevissime, si limitavano a qualche minuto”.



Anziana segregata in casa: “Sindrome del nido vuoto”

Sempre durante la puntata odierna di La Vita in Diretta, il dottor Walter Stefanelli, che aveva in cura l’anziana segregata in casa ha detto che secondo lui se ci fosse stata una sudditanza psicologica (come alcuni credono) tra l’anziana e suo fratello, “io non me ne sono accorto sicuramente”. Il dottore, inoltre, ha detto di averla visitata l’ultima volta due anni fa, “poi l’ho vista al matrimonio della nipote, in quell’occasione era benvestita, elegante, assolutamente contenta”. Stefanelli, infine, conclude con “un’ipotesi mia, da medico. Siccome era molto legata alla nipote non avendo avuto figli dal matrimonio, quando è andata via di casa ha provocato una specie di sindrome del nido vuoto, non si è sentita più sicura in quella casa”.



Attualmente, insomma, l’anziana signora segregata in casa sarebbe in cura in una struttura che non è stata resa nota per tutelarla, mentre il fratello e la cognata non avrebbero più avuto modo di vederla. Loro di lei parlano come di una persona che non era a contatto con la realtà, con difficoltà relazionali, dialogiche e addirittura senza la capacità di utilizzare gli euro dopo il cambio dalla lira. E dalla struttura in cui è ricoverata dicono che, solo in questi giorni, sta cominciando ad avere familiarità con l’euro, mentre la comunicazione rimane ancora difficoltosa, supponendo che i 22 anni di segregazione senza quasi contatti esterni le avrebbero compromesso il linguaggio. Insomma, i dubbi sulla vicenda sono tanti, ma tutto concede ad un punto comune, 20 anni fa nella vita della signora qualcosa è cambiato, si è rotto, e lei è rimasta ferma in quel momento della vita sua vita.