L’uomo fermato dalla squadra Mobile di Milano per l’omicidio di Carla Quattri Bossi, la 90enne trovata ieri in un agriturismo della periferia, sarebbe un dipendente della medesima struttura. E’ quanto riferisce in questi frangenti Repubblica.it che evidenzia alcuni ulteriori dettagli. Si tratterebbe di un uomo di origini bulgare il quale avrebbe agito per ragioni economiche. Secondo quanto finora emerso, il movente sarebbe quello della rapina finita male. Dalla stanza mancherebbero almeno mille euro in contanti. L’uomo avrebbe già confessato il delitto la scorsa notte, dando così una svolta decisiva al giallo. Gli inquirenti avrebbero già trovato alcuni riscontri come ad esempio la presenza di monili nella sua abitazione ed appartenenti alla vittima ma anche tracce di sangue, l’impronta di una scarpa compatibile con quelle rinvenute sulla scena del crimine oltre che i vestiti indossati al momento dell’omicidio e ritrovati in lavatrice. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FERMATO UN UOMO: POSSIBILE SVOLTA

Possibile svolta in merito alle indagini per omicidio della 90enne Carla Quattri Bossi, trovata morta nella giornata di ieri in un agriturismo vicino a Milano. Come riferito poco fa dall’agenzia Ansa, edizione online, la squadra mobile di Milano ha individuato e fermato un uomo, in relazione appunto al fatto di cui sopra. Al momento non si conosce l’identità del fermato, ne tanto meno se lo stesso sia stato arrestato e quindi le eventuali accuse nei suoi confronti. Secondo quanto stabilito dal medico legale che ha visionato il cadavere dell’anziana, l’omicidio sarebbe avvenuto la sera prima del ritrovamento, sabato 4 gennaio, e stando a quanto spiegato dalla polizia scientifica, il corpo sarebbe stato trascinato per alcuni metri, prima di essere adagiato. Sono stati ascoltati il figlio, che viveva nella cascina dove erano in corso i lavori di ristrutturazione, nonché tre dipendenti della ditta edile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ANZIANA TROVATA MORTA IN UN AGRITURISMO VICINO A MILANO: LE ULTIME

Proseguono le indagini in merito all’omicidio della signora anziana di 90 anni, trovata senza vita in zona Gratosoglio, provincia di Milano, in un agriturismo. La struttura di via Pescara 37, denominata “Podere Ronchetto”, è attualmente un parcheggio per i camper, ma in futuro diventerà un agriturismo secondo il progetto, ed è di proprietà del figlio della stessa vittima. Le indagini della squadra mobile di Milano, come riferisce l’edizione online di Repubblica, si stanno centrando sui camper parcheggiati prima dell’omicidio, ed in particolare, sui tre che hanno abbandonato il luogo prima della scorsa notte, quando appunto dovrebbe essersi verificato il fatto. La vittima di 90 anni è stata trovata con numerose ferite alla testa, ed inoltre, era legata alla sedia e con molte tracce di sangue sul pavimento. Ad essere d’aiuto agli inquirenti, la telecamere piazzata all’ingresso, anche se bisognerà capire se la stessa ha inquadrato o meno qualcosa di sospetto. La donna è stata vista l’ultima volta in vita alle ore 18:00 di sabato 4 gennaio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ANZIANA TROVATA MORTA IN UN AGRITURISMO VICINO A MILANO

Un’anziana donna di 90 anni è stata trovata morta in una cascina alle porte di Milano. La donna, Carla Quattri Bossi il suo nome, è stata rinvenuta al “Podere Ronchetto”, di proprietà del figlio. Il suo decesso sembra essere riconducibile ad un fatto violento: lo suggerisce lo stato del cadavere al momento del ritrovamento. La donna, come riportato da TgCom24, riportava infatti i tipici segni di un’aggressione: in particolare aveva il volto tumefatto. Per questo motivo la polizia, intervenuta sul posto dopo essere stata allertata, sospetta che la causa della morte sia un omicidio e non un evento naturale. Ad avvisare le forze dell’ordine è stata la telefonata di un uomo che in quel momento si trovava nell’area camper della struttura: questi aveva avvertito le urla di una donna provenire da uno degli appartamenti della cascina.

ANZIANA TROVATA MORTA IN CASA

Con ogni probabilità le grida sentite dal testimone “uditivo” che ha poi allertato la polizia intervenuta sul posto non erano quelle di Carla Quattri Bossi, la 90enne trovata morta nella cascina “Podere Ronchetto”, bensì quelle della segretaria, la figlia della vittima, che aveva trovato il cadavere della vittima. Tra le informazioni riportate da TgCom24 vi è quella relativa al luogo del ritrovamento: la struttura, infatti, proprio in questo periodo stava subendo dei lavori di ristrutturazione per essere trasformata da cascina in agriturismo. Di grande valore investigativo per indirizzare gli inquirenti sulla pista dell’omicidio la scoperta che la donna aveva i polsi legati. Sulla sua testa, inoltre, era stato poggiato un telo, forse la federa di un cuscino, probabilmente per nascondere i segni dell’aggressione.