Una lezione di civiltà o di semplice umanità, quella che purtroppo a volte si fatica a trovare e specialmente in questo periodo di pandemia da Coronavirus, è arrivato da una coppia di anziani tedeschi: i quali hanno spedito un’email al direttore dell’hotel Sardus Pater di Fluminimaggiore, nella provincia del Sud Sardegna, ma si sono visti costretti a rinunciare al viaggio a causa del Covid-19 e delle restrizioni che sono imposte a tanti Paesi. I due, in un italiano piuttosto “scolastico” ma assolutamente accettabile e più che sufficiente, hanno spiegato come la prenotazione effettuata dal 9 al 16 giugno non potesse essere onorata a meno di correre dei rischi, visto il loro stato di anzianità; fin qui niente di strano o sorprendente, ma nella riga sotto si legge che “pensiamo che voi avete qualche problemi di finanza quando i turisti non vengono” (lo riportiamo letteralmente, perché lo sforzo fatto nello scrivere nella nostra lingua rende, a nostro parere, il tutto ancora più degno di nota) e allora ecco la pensata: “Vogliamo rinunciare al denaro già pagato. Potete tenere i 300 euro”, specificando che si tratta di un regalo.
La lettera della coppia tedesca continua, vi si legge della tristezza dei due per le tante morti che stanno colpendo l’Italia, e poi quasi come in uno slancio di estrema solidarietà (anche se solo con il pensiero) un bel “ci vergogniamo che la Germania non vuole aiutare l’Italia con EuroBonds”, con la speranza che il governo tedesco possa presto cambiare la sua opinione in merito. La chiusura è già proiettata su futuro: l’hotel Sardus Pater è piaciuto molto “in Internet” e dunque la coppia spera di poterci andare il prossimo anno. “Ci sono ancora persone così belle” ha detto Francesco Corrias, che dopo aver pubblicato la lettera su Facebook è stato intervistato da Il Messaggero. Il direttore dell’hotel ha poi rivelato come nel suo albergo i due tedeschi non si fossero mai recati, ma “so che frequentano la Sardegna da tanti anni”.
La vicenda dei due turisti tedeschi, che hanno scelto di regalare la quota versata per la loro vacanza in Sardegna alla struttura alberghiera, presta purtroppo il fianco ad una situazione che il signor Corrias ha definito “drammatica”: ovviamente quella del turismo, il dato parla del 100% delle disdette per tutto il mese di maggio e arriviamo a un 80% per giugno. Insomma, numeri pessimi ed è anche per questo che bisogna iniziare a pensare in qualche modo alla Fase 2. “Purtroppo da poco ho perso mia moglie” ha proseguito il direttore del Sardus Pater “il turismo è la nostra fonte di sopravvivenza e per questo aspettiamo che lo Stato ci dica cosa fare”. Anche lui ha sviscerato un tema già particolarmente discusso nelle settimane scorse, quello della Fase 2: “Da cittadini rispettiamo le regole ma dobbiamo sapere cosa accadrà domani, ci aspettiamo un messaggio chiaro dalle istituzioni”.