Segni di trascinamento, una profonda ferita al collo e una testimonianza inquietante: nuovi elementi nel giallo del cadavere di una giovane donna trovato in una chiesetta diroccata di Equilivaz a La Salle, piccolo centro della Valdigne tra Aosta e Courmayeur. Il corpo presenterebbe anche diverse ferite da arma da taglio all’addome e l’ipotesi dominante sul tavolo degli inquirenti è omicidio. La vittima sarebbe una ragazza di origine straniera, forse francese, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, ma al momento l’identità non è nota. Nessuna pista sarebbe esclusa, dal delitto d’impeto a quella di un rito satanico.



Il cadavere sarebbe stato scoperto da un gruppo di escursionisti venerdì scorso all’interno di una cappella sconsacrata in una zona di difficile accesso e alla quale si arriverebbe soltanto a piedi. A terra, in posizione fetale, sarebbe stato descritto da chi lo ha trovato “come se dormisse” e questo avrebbe portato chi indaga – attualmente contro ignoti – a ritenere inverosimile lo scenario di un omicidio premeditato. Accanto al corpo, avanzi di cibo ma nessun documento né telefono che possa ricondurre alle generalità della vittima. La giovane, riporta Il Messaggero, indossava una felpa, giacca a vento, leggings e scarpe sportive. A terra sarebbero visibili tracce di sangue e rifiuti sparsi. La morte, stando alle prime evidenze medico-legali, non sarebbe avvenuto molto tempo prima del ritrovamento.



Cadavere di giovane donna in una chiesetta ad Aosta: la testimonianza di una residente

La Procura di Aosta ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio a carico di ignoti, ma è massimo riserbo sull’evoluzione dell’attività investigativa. A seguito del ritrovamento del cadavere nella chiesetta sconsacrata vicino ad Aosta, l’attenzione degli inquirenti si sarebbe concentrata nella ricerca di un furgone-camper bordeaux che alcuni residenti di quelle zone avrebbero visto aggirarsi nei paraggi nei due giorni precedenti alla macabra scoperta. Un mezzo che non si esclude possa essere collegato alla vicenda e che in queste ore è oggetto di una serie di approfondimenti.



Alcune persone che vivono nell’area di La Salle, inoltre, avrebbero riferito di aver visto una giovane in compagnia di un ragazzo proprio a ridosso del ritrovamento del corpo, ma c’è una testimonianza, in particolare, che potrebbe rivelarsi preziosa per imprimere una svolta all’inchiesta introducendo addirittura una terza persona nel caso. Si tratta del racconto di una donna che, ai microfoni della trasmissione Ore 14 di Milo Infante, ha dichiarato di aver visto effettivamente un furgone parcheggiato da due o tre giorni in un’area prossima al luogo in questione, ma non solo. Qualcuno le avrebbe riferito di aver parlato con “due ragazze che erano un po’ malandate“: “Ho capito che erano due ragazze – ha aggiunto la testimone – che hanno chiesto informazioni su dove poter trovare delle case un po’ dislocate, per farci cosa non so. Erano un po’ così, un po’ strane, vestite male, un po’ strane anche nel modo di essere, di parlare, erano molto molto giovani“.