L’ALLARME DEI DIRIGENTI LIONE SU AOUAR RADICALIZZATO ALL’ISLAM: COSA È SUCCESSO

Dopo il forte interesse del Milan, sembrava accordo già siglato tra Houssem Aouar e la Roma e invece nelle ultime ore di calciomercato della sessione invernale è saltato tutto: il centrocampista talentuoso francese di origini algerine rimarrà al Lione fino almeno al termine della stagione quando però l’addio al club di Laurent Blanc sembra ormai affare fatto in quanto è in scadenza di contratto. In queste ore però dalla Francia il nome di Aouar rientra in una disputa ‘esplosa’ subito a carattere nazionale per l’allarme dato da alcuni dirigenti del Lione circa la presunta radicalizzazione all’Islam dello stesso giocatore.



Il “no” alla Roma non sarebbe dipeso da motivi esterni ma solo per il non convincimento a pieno del progetto Friedkin-Mourinho: eppure la situazione ora in Francia si fa tesa proprio per le voci circolate sul conto di Aouar dopo che nelle ultime settimane è rimasto fermo per infortunio. Secondo quanto rivelato dal giornalista Romain Molina, il Lione non sarebbe affatto soddisfatto di questi ultimi mesi del centrocampista nazionale francese e il motivo sarebbe per l’appunto da ascrivere al timore che Aouar si sia radicalizzato. «Sono andati in paranoia per la barba fatta crescere e per la recente visita a La Mecca», spiega Molina spiegando come i timori dei dirigenti si fermano a questi due dettagli che appaiono ben poca cosa rispetto ad una effettiva prova sulla sua radicalizzazione.



AOUAR, ALLENATORE BLANC E LA SQUADRA SMENTISCONO: ISLAMOFOBIA O VERITÀ?

Ogni fedele religioso musulmano ha in programma nel corso della sua vita il viaggio al Cubo della Mecca e dunque non può essere ridotto a questo il “sintomo” di una radicalizzazione estrema e fondamentalista del centrocampista Aouar. Non solo, il resto del club del Rodano – dallo staff ai giocatori fino all’allenatore Laurent Blanc escludono categoricamente tale ipotesi e l’hanno ribadito più volte in questi giorni di “rumors” circa la sua presunta radicalizzazione.

Secondo Molina il Lione è “recidivo” e avrebbe nei suoi vertici alcuni dirigenti di fatto “islamofobi”: «lo scorso anno il club chiese a Nabil Fekir di tagliarsi la barba perché avrebbe potuto diventare un simbolo dell’Islam». Fu questo uno dei motivi che portarono la stella Fekir a cambiare squadra trovando l’accordo con il club spagnolo Real Betis. «Per quanto riguarda la paranoia del club, c’è un aneddoto che racconta molto. Aouar si fece crescere la barba, ecc. E andò alla Mecca. Ci sono ragazzi al club che dicono a se stessi: “Oh la la, non sarebbe radicalizzato lì?”. Come vuoi che i giocatori si sentano bene dopo…», commenta amaramente il giornalista francese che ha rivelato tali timori.