L’opzione di pensionamento anticipato ape sociale è stata confermata per il 2023 dalla legge di bilancio. Si tratta di una possibilità per tutti coloro che sono andati al lavoro molto giovani e che svolgono lavori usuranti. In questo modo potranno anticipare la pensione all’età di 63 anni fino alla pensione di vecchiaia ordinaria. Sappiamo che il governo Meloni intende confermare Opzione donna, ma cosa ne sarà di Ape Sociale?
Ape Sociale: qual è il limite di quota 103?
Infatti comprendiamo che quota 103, benché possa garantire a tutte le persone di andare in pensione avendo già 41 anni di contributi, potrebbe non tenere conto di tutti coloro che invece svolgono lavori usuranti ed hanno raggiunto da 30 a 36 anni di contributi e 63 anni di età.
Con quota 103 queste persone non potrebbero mai accedere alla exit lavorativa ma dovrebbero necessariamente lavorare altri 15 anni oppure raggiungere l’età pensionabile. Invece in questo modo potrebbero accedere alla pensione pur avendo 36 anni di contributi.
Ape Sociale: chi può beneficiarne?
L’ape sociale quindi è un’indennità a carico dello Stato che verrà erogata dall’INPS a tutti quei lavoratori che sono in difficoltà e che fanno richiesta di una exit lavorativa pur avendo raggiunto da 30 a 36 anni di contributi e 63 anni di età anagrafica. Le categorie che possono beneficiare dell’Ape sociale sono:
- I disoccupati che hanno cessato integralmente di ricevere le prestazioni per gli ammortizzatori sociali da almeno tre mesi e che abbiano anche il requisito contributivo di 30 anni.
- I soggetti con invalidità civile pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi;
- Le persone che assistono parenti di primo grado con disabilità grave con almeno 30 anni di contributi;
- Lavoratori occupati in attività gravose con almeno 36 anni di contributi.
Le lavoratrici madri perdono un anno per ogni figlio e quindi gli anni di contributi richiesti per l’ascensore sociale sono 28.
La domanda può essere inoltrata entro il 31 dicembre 2023 e i termini di scadenza sono dunque fissati al 31 marzo 2023 oppure al 15 luglio 2023. Con istanza tardiva entro il 30 novembre 2023.
L’Inps a quel punto comunicherà il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile per la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio.