24 persone sono state iscritte sul registro degli indagati con l’accusa di apologia del fascismo, ma anche istigazione all’odio razziale, minacce e vilipendio delle Forze Armate. La notizia è giunta in queste minuti a seguito di una serie di perquisizioni che sono scattate nei confronti dei 24 soggetti suddetti fin dalle prime ore di questa mattina nella città di Ferrara, in Emilia Romagna. Il provvedimento, come riferisce TgCom24 attraverso il proprio sito web, è stato emesso dalla procura estense ed è attualmente in esecuzione da parte delle forze di polizia della Digos di Ferrara ma anche Bologna e Ravenna, coordinate dalla direzione centrale della polizia di prevenzione. Sul posto, riferisce ancora TgCom24.it, anche operatori specializzati della Polizia Postale che stanno analizzando il materiale informatico che è risultato oggetto di sequestro.
Secondo quanto emerso dalle indagine denominata “Bravi ragazzi”, sarebbe partito tutto da una cena avvenuta pochi giorni prima di Natale 2023, durante la quale un gruppo di persone si sarebbe ritrovato in un ristorante inneggiando ad Adolf Hitler nonché al partito nazista. Inoltre, sempre nel corso della stessa cena, fecero la loro comparsa dei volantini con dei contenuti sempre rifacenti al partito nazionalista tedesco e soprattutto minacce nei confronti delle forze di polizia.
APOLOGIA DEL FASCISMO, 24 INDAGATI A FERRARA: COSA DICE LA LEGGE
Attraverso le perquisizioni di oggi e gli accertamenti in corso in quel di Ferrara, anche informatici, si è cercato di capire se si sia trattato di un episodio isolato oppure di un gruppo strutturato. Ricordiamo che l’apologia del fascismo è un reato previsto dall’art. 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione.
Nella stessa si legge: «quando un’associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista».