CASO APOSTOLICO, MAGISTRATURA INDIPENDENTE NON VOTA DOCUMENTO ANM: ECCO COSA È SUCCESSO
Non si placa lo scontro all’interno della magistratura in merito alla posizione della giudice del Tribunale Civile di Catania, Iolanda Apostolico, finita al centro delle polemiche nelle scorse settimane per aver disapplicato più volte il Decreto Cutro del Governo liberando alcuni migranti tunisini trattenuti nel centro per il rimpatrio (Cpr) di Pozzallo. L’Anm – Associazione Nazionale Magistrati, di fatto il sindacato dei giudici in Italia – dopo aver già attaccato più volte il Governo negli scorsi giorni per i video emersi online che ritraevano la giudice Apostolico in alcune manifestazioni di protesta contro la polizia e l’allora Ministro degli Interni (Matteo Salvini nel 2018, ndr), ha preparato un documento unitario in cui esprime solidarietà al magistrato di Catania.
Quello stesso atto però durante l’ultima riunione dell’Anm non è stato votato da una “corrente”, quella conservatrice di Magistratura Indipendente, in quanto non concorde con i contenuti espressi nel documento dal Presidente del sindacato Giuseppe Santalucia. L’Associazione nazionale dei magistrati ha comunque approvato a maggioranza il documento al termine del direttivo dedicato alla vicenda di Iolanda Apostolico, lanciando anche diverse invettive contro il Governo per via del forte clamore mediatico nato attorno alla figura di Apostolico. «Attacchi», «reazioni scomposte» con lo scopo «evidente di intimorire ogni giudice che dovesse assumere un’interpretazione non gradita o non allineata a un certo indirizzo politico»: così si legge negli stralci del documento diffuso ieri da Open e Ansa, dove l’Anm condanna nettamente il “caso Apostolico” alla base del nuovo scontro tra politica e magistratura. L’Anm nota infine – con la richiesta di atti specifici del Garante della Privacy in difesa dei magistrati – un «attacco di straordinaria gravità che sposta volutamente l’attenzione dalla discussione sul merito ai comportamenti tenuti al di fuori dell’esercizio delle funzioni da un magistrato». Si chiede infine alla politica «di riflettere sugli effetti di simili operazioni di delegittimazione volta a indebolire la credibilità e indipendenza del potere giudiziario», concludono i magistrati.
MAGISTRATURA INDIPENDENTE: “QUELL’ATTO DELL’ANM ERA UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA POLITICA”
Il documento di solidarietà alla giudice Iolanda Apostolico ha ricevuto 22 voti di sostegno: gli unici contro sono stati gli 8 esponenti di Magistratura indipendente, mostrando plasticamente una nuova spaccatura interna al mondo delle toghe italiane. Come spiegano in una nota – diffusa anche da “Il Dubbio” – Stefano Buccini e Angelo Piraino, presidente e segretario di MI, quell’atto approvato dall’Associazione non viene assolutamente riconosciuto dalla corrente conservatrice.
«È un documento nel quale non potevamo riconoscerci, che contiene una vera e propria dichiarazione di guerra», attaccano da Magistratura Indipendente, sottolineando poi come chi lo ha approvato «dovrà assumersi la responsabilità di condurre la magistratura italiana tutta in una spirale di contrapposizione con la politica che ci farà apparire parte di uno scontro tra poteri dello Stato, e dunque politicamente schierati». Magistratura Indipendente ha provato nel direttivo Anm di ieri a far passare un testo secondo cui esiste una «situazione complessiva che riguarda anche una diffusa mancanza di prudenza anche da parte di appartenenti all’ordine giudiziario», non trovando però “sponde” tra le altre correnti delle toghe (Md, Area e Unicost, sebbene quest’ultima abbia sottolineato dei distinguo nel documento finale poi approvato). Essere schierati politicamente tra giudici, rileva ancora la nota di MI, «è il vero collateralismo dal quale prendiamo le distanze. Preferiamo continuare a cercare di valutare i fatti con animo giusto e sereno, da magistrati».
Già nelle scorse ore la corrente di AreaDg ha criticato la presa di distanza di MI, trovando subito pronta risposta dai magistrati Buccini e Piraino: «in un momento così delicato della vita del paese, sia fondamentale che ciascun magistrato preservi il patrimonio di credibilità della magistratura italiana. Questo, secondo AreaDG, significa collateralismo al governo? Cercare con onestà, agendo da giudici, di vedere tutte le disfunzioni del sistema?». L’atto di accusa contro l’Anm è durissimo e si conclude con queste parole nella lunga nota sul caso Apostolico: «siamo sconcertati per l’infima accusa che ci è stata rivolta di voler contrabbandare la rinuncia alla tutela dell’indipendenza della magistratura con la ‘monopolizzazione delle nomine’ tanto volgare quanto falsa e diffamatoria, perché smentita dalle cronache consiliari, che testimoniano come la stragrande maggioranza di nomine avvenga all’unanimità».