Il gran giorno è arrivato: a partire da oggi, lunedì 15 giugno 2020, l’app Immuni sarà attiva e fruibile in tutta Italia, nessuna regione esclusa. Nelle scorse ore sono già stati tracciati i primi contagi e la domanda sorge spontanea: cosa fare se il nostro smartphone riceve una notifica che ci segnala di essere entrati in contatto con un soggetto poi rivelatosi positivo al test per il Coronavirus? Niente paura, sarà sufficiente seguire le indicazioni che compariranno sul dispositivo: in primis, servirà contattare il proprio medico, comunicando di avere ricevuto la notifica. Quest’ultimo, a sua volta, contatterà l’azienda sanitaria locale, che prenderà in carico la segnalazione, mentre il cittadino sarà obbligato a mettersi in quarantena e a osservare le principali norme anti-contagio (lavarsi spesso le mani, mantenere almeno un metro di distanza, limitare i contatti all’interno della propria casa). Di fatto, Immuni punta tutto sulla celerità e sulla circoscrizione di eventuali nuovi cluster. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

APP IMMUNI: TRACCIATI I PRIMI CONTAGI

L’app Immuni da oggi è attiva in tutta Italia. Disponibile negli Apple e Google Store dal 1° giugno, una settimana dopo è cominciata la sperimentazione dell’applicazione per il contact tracing in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Scaricata finora da 2,2 milioni di persone, ora sarà abilitata anche nelle altre Regioni. L’app, utile per il tracciamento dei contatti con persone contagiate per monitorare la pandemia Covid-19, ha già dato i primi risultati in Liguria, dove si è verificato lo sblocco dei primi tre codici dell’app su tre soggetti che sono stati trovati positivi. Ma come funziona l’app Immuni? Una volta scaricata, l’applicazione richiede una serie di passaggi per acquisire le informazioni di base sull’utente, come l’età, il consenso della privacy, l’abilitazione delle notifiche per poter ricevere l’alert e la provincia di appartenenza. L’app, che è stata sviluppata dalla società Bending Spoons, sfrutta il bluetooth a basso consumo di energia (e non gps e wifi, a tutela della privacy) per individuare la prossimità con un altro dispositivo.

APP IMMUNI, COME FUNZIONA TRACCIAMENTO CONTAGI

Quando gli ospedali e le Asl riscontrano un nuovo caso positivo, viene inserito un codice nel sistema, dietro consenso del soggetto. I telefoni quindi fanno un match dei codici in automatico e tramite l’app Immuni viene inviata una notifica agli utenti con cui il caso positivo è stato a stretto contato. Per far sì che venga registrato, l’incontro deve durare almeno 5 minuti e fino ad un massimo di mezz’ora, a meno di due metri. I dati raccolti vengono quindi conservati per 14 giorni sui singoli dispositivi, non su un server centrale. Con la notifica di rischio l’utente riceve un grado di allerta secondo i parametri stabiliti dalle autorità sanitarie, da cui dipendono le contromisure di prevenzione. Ma l’efficacia del monitoraggio dipenderà dal bacino di utenza. Questo vuol dire che più l’app viene usata su larga scala, maggiore sarà il risultato per disegnare la mappa del rischio di contagio e agire sulla prevenzione nel contenimento della diffusione del coronavirus. L’app impedisce a terzi di sapere automaticamente se qualcuno ha ricevuto la notifica, ma conta sulla comunicazione dell’utente per far scattare le procedure di contact tracing.