App Immuni non ha fatto ancora il debutto sui nostri smartphone ma resta ancora un caso, e non solo per questo. Il Friuli Venezia Giulia ha deciso di ritirare la sua disponibilità alla sperimentazione dell’applicazione. Il governatore Massimiliano Fedriga ha scritto una lettera da inviare alla Conferenza delle Regioni per spiegare le ragioni della sua scelta. «A quanto si apprende Immuni prevederà non la ricostruzione della catena di contatti dei soggetti risultati positivi, come peraltro richiesto dalla Regione al fine di integrare in modo omogeneo il lavoro oggi svolto manualmente, bensì l’invio di un sms ai cittadini entrati a contatto con un contagiato». Per Fedriga questo vuol dire che si dovrà passare da una gestione affidata ai Servizi sanitari ad un’azione diretta dei cittadini, e così priva del supporto dei professionisti. Il cittadino avrà quindi il compito di chiamare il medico di base, una soluzione giudicata «poco avveduta» dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, secondo cui si «rischia di ingenerare panico o, nel caso in cui il cittadino decidesse di non rivolgersi al medico curante, di vanificare l’efficacia dell’app».

APP IMMUNI, REGIONI DIVISE: PUGLIA E LIGURIA…

Proprio oggi era stata diffusa la notizia che l’app Immuni potrebbe essere sperimentata non in tre (Liguria, Abruzzo e Puglia), ma in sei Regini, ora però il Friuli Venezia Giulia si chiama fuori. Stando a quanto riportato da Quotidiano.net, si allarga il numero dei territori coinvolti nel test dell’applicazione per il tracciamento dei contagi da coronavirus, rispetto alle iniziali indicazioni. Il rilascio dell’app Immuni comunque dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, a inizio giugno, ma si attende ancora il via libera da parte del Garante della Privacy. Andrà chiarito anche se l’applicazione, sin dall’inizio della sua sperimentazione, sarà comunque accessibile a tutti, su base nazionale. Tra le prime regioni a dire sì invece la Puglia. «Potrà essere uno strumento a supporto delle attività di contact tracing svolte quotidianamente dai Dipartimenti di Prevenzione nella lotta all’epidemia da Covid-19», ha dichiarato il professor Pier Luigi Lopalco, coordinatore della task force regionale. Perplessità invece ha espresso la Liguria attraverso le parole dell’assessore alla Sanità Sonia Viale, poi la Regione ha fatto sapere che «dopo gli opportuni approfondimenti, le decisioni circa Immuni verranno quindi prese con leale collaborazione istituzionale nel solo interesse dei cittadini della Liguria».