L’App Immuni dovrebbe arrivare a fine maggio (ma in teoria sarebbe già dovuta arrivare per il 4 maggio, ndr) e nel frattempo l’Italia ha riaperto quasi tutte le attività senza lo strumento considerato “principe” dal Governo per tracciare contatti di eventuali contagiati al coronavirus: dal Ministero dell’Innovazione fanno però sapere che nei prossimi giorni sarà pronto il ‘Documento di valutazione d’impatto per la protezione dei dati personali’ relativo alla App per il tracciamento dei casi di Coronavirus, al quale sta lavorando il ministero della Salute. Quel documento però non rappresenta l’ultimo step prima della pubblicazione dell’applicazione: una volta completato dovrà infatti essere consegnato al Garante della Privacy per la valutazione prevista. In ulteriore altro step, saranno necessari «tempi tecnici per la conclusione dell’iter tecnologico con il coinvolgimento delle piattaforme Apple e Google,su cui l’App è scaricabile». Tenuto conto che siamo già al 18 maggio, la possibilità che tutto questo possa essere pronto nei prossimi 12 giorni come ribadito dalla Ministra Pisano diventa quantomeno discutibile.
Adolfo Urso, senatore di FDI e vicepresidente del Copasir, è intervenuto stamane ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus e ha spiegato «sappiamo che deve essere realizzata il prima possibile e deve essere utilizzata da un grande numero di cittadini per essere efficace. Poi l’efficacia dipenderà anche da quanti tamponi verranno fatti. E inoltre, assolutamente decisivo, l’app deve essere interoperativa con quelle degli altri Paesi europei, da cui proverranno i turisti dopo la riapertura delle frontiere. I rischi geopolitici dell’app non sono mitigabili del tutto perchè l’Italia sembra che non abbia ancora la tecnologia per sviluppare in house questo strumento, quindi ci siamo affidati a dei privati e tra questi anche un cittadino di Hong Kong». (agg. di Niccolò Magnani)
LA MINISTRA PISANO DIFENDE L’APP TRACCIAMENTI
L’app Immuni era stata annunciata ufficialmente nelle scorse settimane, per poi finire temporaneamente nel “dimenticatoio” degli italiani, anche se i lavori per la sua messa a punto sono andati avanti speditamente, nonostante qualche ritardo sulla tabella di marcia che le ha impedito di essere fruibile all’inizio della Fase 2. Ora, sulle colonne de “Il Corriere della Sera”, se ne torna a parlare in maniera più approfondita, per mezzo di un’intervista concessa al quotidiano da parte del ministro dell’Innovazione Paola Pisano, che ha provato in questa maniera a spazzare via le polemiche che hanno caratterizzato la vicenda del suo sviluppo. Il ministro ha affermato che “la digitalizzazione del tracciamento dei contatti non va adottata in modo acritico e non è la panacea di tutti i mali. Deve far parte di una strategia e ci aiuterà a svolgere in modo più completo il tracciamento manuale, senza precluderlo in modo da liberare risorse che aiutino chi non ha accesso alla app”.
APP IMMUNI: PRONTA A FINE MAGGIO
L’app Immuni sarà pronta entro la fine del mese di maggio, al più tardi a inizio giugno e si dovrebbe presentare accessibile e intuitiva agli occhi degli italiani. La responsabilità della scelta di tale applicazione è da riconoscere interamente nei ministri Pisano e Roberto Speranza (delega alla Salute): “Abbiamo deciso sulla base della valutazione compiuta dal gruppo di lavoro sui dati che aveva valutato positivamente due app, Immuni e Covidapp. Una volta individuata la nostra preferita, l‘app è stata analizzata dal punto di vista della sicurezza e, ottenuto l’ok, abbiamo mandato tutte le valutazioni al premier Giuseppe Conte“. In ogni caso, la sicurezza e la privacy saranno garantite. Ricordiamo che l’app Immuni è stata realizzata dalla società Bending Spoons, il primo sviluppatore europeo su piattaforma iOs (quella griffata Apple, per intenderci) per numero di download eseguiti, con fatturato annuo attestatosi nel 2019 a quota 90 milioni di euro.