L’app “Immuni” sviluppata da Bending Spoons e che il Governo vuole utilizzare in questa Fase 2 per incentivare il contact tracing e ridurre nuovi focolai di contagio da Coronavirus nel nostro Paese potrebbe usare anche il Gps, ovvero il sistema di posizionamento globale tramite satellite, e non solo la tecnologia Bluetooth come era stato ipotizzato in un primo momento. A rilanciare questa indiscrezione, anche se non c’è nulla di ufficiale e si attende ancora il semaforo verde del Copasir in merito alla sicurezza dell’applicativo, è il sito specializzato Key4Biz che insiste su questo punto dal momento che l’impiego del Gps andrebbe contro non solo le regole enunciate in un recente decreto del 30 aprile ma avrebbe come conseguenza il fatto che “Immuni” finirebbe direttamente nell’app store di Apple e Google. Dunque se da una parte sarà garantito l’anonimato degli utenti dall’altro c’è un aspetto che andrebbe chiarito meglio al fine di capire se e come i dati sensibili raccolti dall’app sulla geolocalizzazione verranno poi distrutti.



L’APP ‘IMMUNI’ USERA’ ANCHE IL GPS E NON SOLO IL BLUETOOTH?

Va detto che l’indiscrezione rilanciata da Key4Biz proverebbe a sua volta da una fonte anonima che partecipa al gruppo di lavoro che la sta sviluppando e quindi va presa con le pinze: secondo tale fonte i dati salvati non sarebbero anonimi totalmente al 100% dal momento che si tratta di “identificativi numerici e di posizione Gps” (che comunque sarà un’opzione attivabile solo “previo consenso” ci tiene a far sapere la stessa fonte), mentre è confermato che non si tratta affatto di dati anagrafici del possessore dell’app. Insomma, in attesa che quest’altro nodo venga sciolto, nonostante il Garante Europeo per la privacy non vieti il ricorso alla geolocalizzazione in determinati casi, e che l’app “Immuni” possa cominciare a essere scaricata dagli utenti, intanto c’è chi nel nostro Paese ha deciso di percorrere una strada a parte, ricorrendo a delle proprie app come nel caso delle Concessioni Autostradali Venete che di recente hanno stretto una partnership con Samsung al fine di tracciare i contatti dei propri dipendenti attraverso l’applicazione appFORGOOD durante tutto l’arco della Fase 2, anche in questo caso come per “Immuni” in modo totalmente volontario e con i dati dei partecipanti che vengono sincronizzati in tempo reale su una piattaforma in cui ne viene tutelata la privacy.

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