Appalti pubblici enti locali, arriva la svolta dal governo per eliminare il paletto che risultava principale causa di rallentamento burocratico delle procedure. La cosiddetta “paura della firma” che affliggeva i dirigenti con il timore di finire sotto procedimento penale nel caso il loro nome comparisse in calce ad atti di impegno di spesa. Tutto ciò infatti poteva comportare gravi conseguenze e danni economici in caso di processo con spese legali a carico, che provocavano una vera e propria fuga dalla responsabilità, un ostacolo a molti obiettiappaltivi da raggiungere, tra i quali quelli previsti per la realizzazione delle opere finanziate con il Pnnr.



Adesso, grazie ai nuovi provvedimenti messi in campo, saranno le amministrazioni locali a dover pagare tutte gli eventuali costi connessi con un procedimento legale. Quindi praticamente l’avvocato sarà gratuito. Inoltre sono previsti premi per gli stessi dirigenti con aumento degli stipendi e  ulteriori benefici economici come il pagamento degli arretrati.



Spese legali gratuite per i dirigenti comunali, via al provvedimento anti “paura della firma” appalti pubblici

Patrocinio legale gratuito per i dirigenti degli enti locali in caso di firma di atti in appalti pubblici procedimenti processuali e doverne pagare le spese. Il sistema burocratico in questo modo dovrebbe alleggerire il carico sui provvedimenti bloccati. Garantendo agli stessi dirigenti anche premi per chi raggiunge gli obiettivi previsti dai finanziamenti Pnnr.

In caso di opere realizzate che favoriranno benefici concreti e verificabili per la collettività, saranno erogate somme, pari ad una quota delle risorse legate alla distribuzione, favorendo i sindaci più virtuosi. Chi risulterà con un punteggio maggiore e sarà inserito tra le eccellenze potrà ottenere un aumento del premio che va dal 25 al 30% in più. C’è poi l’accordo sull’aumento degli stipendi, 135 euro mensili in più per tutti i dirigenti comunali dal 1 gennaio 2021. E grazie alla retroattività del provvedimento saranno erogati fino a 6 mila euro di arretrati, anche per le quote 2022 e 2019.