Il nuovo codice degli appalti, varato dal governo presieduto da Giorgia Meloni e dalla coalizione di centro destra, contiene una vera e propria rivoluzione digitale che parte della possibilità di affidare le procedure all’intelligenza artificiale. Ecco che in un futuro neanche tanto lontano saranno, dunque, le macchine a svolgere il lavoro di varo delle domande, selezione e scelta delle società vincitrici degli appalti, sostituendo di fatto quella che era una funzione riservata ad appositi funzionari pubblici. Una rivoluzione, si, ma che aprirebbe anche le porte a tutta una serie di possibili rischi e problemi, specialmente dal punto di vista della discrezionalità, che una macchina non può imparare a gestire come un cervello umano.



I rischi degli appalti gestiti dall’intelligenza artificiale

Gli appalti gestiti dall’intelligenza artificiale faranno, in qualche modo, da apripista alla rivoluzione della Pubblica Amministrazione. Si tratta, infatti, della prima volta che si apre all’uso del deep learning per gestire funzioni amministrative, e certamente non si può escludere che piano piano la rivoluzione prenderà piede in vari ambiti della nostra società. Tuttavia, come spesso accade con le nuove tecnologie, si potrebbero nascondere delle importanti insidie, che metterebbero a rischio l’intera struttura degli appalti.



In particolare, racconta ItaliaOggi, il dubbio principale riguarda la discrezionalità esercitata dal funzionario statale, che conscio dell’attualità è in grado di comprendere cosa sia meglio (o peggio) per la Pubblica Amministrazione. Inoltre, trattandosi di intelligenza artificiale, che utilizza il cosiddetto deep learning, non vi è un programmatore che decide i parametri di funzionamento dell’IA, ma apprende ed impara in modo (quasi) autonomo, o generativo (nel caso siano le informazioni fornite dagli utenti ad addestrarla). Rimane, tuttavia, certo che seppur gli appalti saranno gestiti dall’intelligenza artificiale, rimarrà nelle mani di un funzionario (che peraltro dovrà essere anche preparato sui rischi informatici e sulla gestione dell’IA) decidere se la scelta della macchina sia corretta e coerente.

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