Dopo il crollo del cantiere Esselunga a Firenze, i sindacati hanno lanciato pesanti accuse al governo per aver introdotto una norma, quella del subappalto a cascata, colpevole di creare un sistema che avrebbe innescato la morte dei lavoratori. A puntare il dito contro Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, è stato il numero uno della Cgil, Maurizio Landini. In realtà, è stata la normativa europea ad aver imposto la massima flessibilità per le imprese sui lavori da affidare a terzi. L’Unione europea aveva fatto notare come la disciplina nazionale in materia di subappalto contravvenisse ai principi di parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, perché troppo stringente. Per questo motivo il governo Meloni ci ha dovuto mettere mano. D’altra parte, un conto sono le leggi, altro canto l’applicazione sul campo. Con il nuovo Codice ogni subappaltatore può a sua volta affidare «a terzi l’esecuzione di parte delle prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto, con organizzazione di mezzi e rischi a carico del subappaltatore».
Di fatto, è un via libera al subappalto a cascata. Servirebbe mantenere un controllo costante sulla qualità del lavoro svolto dai subappaltatori tramite l’implementazione di procedure di monitoraggio per garantire che gli standard di qualità vengano soddisfatti. Dunque, è la mancanza di adeguati controlli a portare a una qualità del lavoro peggiore o, ancor peggio, alla morte o al ferimento dei lavoratori. Sul tema è intervenuto anche l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori. «Mi meraviglia molto la linea legislativa liberalizzante dell’Europa che ha tolto ogni freno ai subappalti senza più nessuna capacità di regolarizzare questo sistema. Non è liberalizzazione quello che dobbiamo inseguire, ma è la dignità delle persone che deve essere sempre assicurata».
APPALTI E SUBAPPALTI, IL NUOVO PACCHETTO DEL GOVERNO
Intanto il ministro del Lavoro Marina Calderone ha annunciato un provvedimento ad hoc nel prossimo Cdm. Nuove norme per «il contrasto al lavoro sommerso, al caporalato e per la tutela della sicurezza nella filiera degli appalti». Le misure in arrivo «si aggiungono ai diversi interventi adottati negli ultimi 16 mesi per rendere i luoghi di lavoro più sicuri». A livello di formazione e prevenzione, saranno destinati 1,5 miliardi di euro. Inoltre, Calderone rivendica l’ingresso in organico di 850 ispettori tecnici Inail nel 2023. «E le ispezioni nei luoghi di lavoro nel corso del 2024 saliranno da 70 a 100 mila».
Il ministro smentisce alcune ricostruzioni secondo cui il del Lavoro preveda l’eliminazione dell’obbligo di badge per gli operai dei cantieri edili. «Più semplicemente, la norma intende semplificare il quadro normativo abrogando norme identiche». L’obbligo è previsto per appalti e subappalti. «Il personale deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro». Inoltre, è previsto che i lavoratori espongano la tessera di riconoscimento.