Il Vaticano ha deciso di rendere più stringenti le regole inerenti l’approvazione di fenomeni soprannaturali, comprese le apparizioni. Da ora in avanti solo il Papa avrà di fatto la possibilità di stabilire se si tratti di un fenomeno soprannaturale o meno, quindi ne il vescovo locale ne tanto meno il Vaticano.



La “dichiarazione circa la soprannaturalità del fenomeno”, cioè “la possibilità di affermare con certezza morale che esso proviene da una decisione di Dio”, come si legge sul documento emanato dal Dicastero della Dottrina della Fede e controfirmato da Papa Francesco in persona, annulla quindi quasi totalmente le possibilità di intervento sui vari fenomeni. L’unica eccezione sarà “la concessione di un Nihil obstat”, ma la dichiarazione di soprannaturalità spetterà solo al Papa “in via del tutto eccezionale”.



APPARIZIONI, LA NUOVA LEGGE: 6 OPZIONI PREVISTE

Come sottolinea TgCom24.it, si tratta di una regola che cambia quindi dopo più di 45 anni, essendo la stessa dal 1978. A riguardo viene precisato che: “Da una parte, resta fermo che il discernimento è compito del Vescovo diocesano” ma dall’altra, riconoscendo che questi fenomeni riguardano oggi sempre più persone appartenenti ad altre diocesi e che si diffondono in sempre più regioni e Paesi, attraverso le nuove norme si stabilisce che “il Dicastero deve essere consultato e intervenire sempre per dare un’approvazione finale a quanto deciso dal vescovo, prima che quest’ultimo faccia pubblica una determinazione su un evento di presunta origine soprannaturale”.



Un’altra grande novità riguarda le pronunce della Chiesa che fino ad oggi erano due, leggasi “constat de non supernaturalitate” o “constat de soprannaturalitate”. Col nuovo documento si cambia e diventano sei le casistiche probabili, precisamente “Nihil obstat”, nulla osta, “Prae oculis habeatur”, confusione e rischi, “Curatur”, significativi elementi critici, “Sub mandato”, attraverso cui viene espresso un dubbio nei confronti di quelle persone che utilizzano il fenomeno in maniera impropria, quindi “Prohibetur et obstruatur”, criticità e rischi gravi, “Declaratio de non supernaturalitate”, attraverso cui si dichiara la non soprannaturalità.

APPARIZIONI, LA NUOVA LEGGE: “CHIESA DEVE AGIRE CON TUTTA LA SUA SOLLECITUDINE QUANDO…”

Nelle sei opzioni non rientra quindi la dichiarazionie di soprannaturalità che spetta solo al Papa. Il Dicastero della Dottrina della Fede nel nuovo documento sottolinea anche che se a volte i fenomeni che sembrano soprannaturali abbiano “un valore pastorale” che il vescovo diocesano deve “apprezzare”, “allo stesso tempo bisogna riconoscere che in alcuni casi di eventi di presunta origine soprannaturale si rilevano delle criticità molto serie a danno dei fedeli e in questi casi la Chiesa deve agire con tutta la sua sollecitudine pastorale”.

Il riferimento è al lucro, al potere e alla fama, ma anche all’interesse personale e alla notorietà sociale, così come afferma il cardinale Victor Manuel Fernandez “che può arrivare persino alla possibilità di compiere atti gravemente immorali o addirittura come mezzo o pretesto per esercitare un dominio sulle persone o compiere degli abusi”.