IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO AL PARTITO POPOLARE EUROPEO

Fa un certo effetto leggere oggi il messaggio di Papa Francesco scritto al PPE (Partito Popolare Europeo), quello stesso movimento che aveva in Silvio Berlusconi uno degli artefici e “collante” degli ultimi 30 anni di politica italiana ed europea. Quando manca un anno alle Elezioni Europee, il Santo Padre – ancora ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma dopo l’operazione di laparotomia – ha inviato un messaggio al Gruppo del Partito Popolare in Parlamento Ue fissando alcuni punti centrali per lo sviluppo del dialogo politico e sociale nei prossimi mesi. Qualche ora più tardi avrebbe poi dovuto scrivere un altro messaggio, questa volta di lutto e inviato alla figlia di Silvio Berlusconi ricordando «la grande tempra energica» dell’ex Presidente del Consiglio.



Papa Francesco nel suo appello al PPE ha sottolineato invece l’importanza che l’Europa riesca a tenere insieme i concetti di unità e di diversità, la centralità del nodo migrazione e la traduzione del “sogno” di fraternità in azione politica. La prima riflessione aperta dal Papa con il PPE è sulla rappresentanza: «è necessario curare bene il rapporto tra i cittadini e i parlamentari. Questo è un problema classico delle democrazie rappresentative. E se già è difficile tenere vivo il legame all’interno di ciascun Paese, a maggior ragione lo è per il Parlamento Europeo, che è ancora più “lontano”. Ma d’altra parte oggi la comunicazione può aiutare molto a superare le distanze». In secondo luogo, il tema importante per Papa Francesco è il nesso unità e diversità: «ho avuto modo di sottolinearlo recentemente nella visita in Ungheria. Un’Europa che valorizzi pienamente le diverse culture che la compongono, la sua ricchezza enorme di tradizioni, di lingue, di identità, che sono quelle dei suoi popoli e delle loro storie; e che nel contempo sia capace, con le sue istituzioni e le sue iniziative politiche e culturali, di far sì che questo mosaico ricchissimo componga figure coerenti».



“UNITÀ SUI VALORI ETICI”: LA SFIDA DI PAPA FRANCESCO AL PPE VERSO LE EUROPEE 2024

Serve una forte “ispirazione”, una “anima”, per potersi muovere in politica tanto più se europea (dove le distanze tra popolo e istituzioni sono ancora più ampie): «Non intendo con ciò sminuire l’importanza della gestione ordinaria, della buona amministrazione normale, anzi, se è buona questa è già moltissimo. Ma non basta, non basta a sostenere un’Europa che si trova a far fronte alle grandi sfide globali del XXI secolo. Per affrontare tali sfide come Europa unita, ci vuole un’ispirazione alta e forte. E voi, vorrei dire, dovreste essere i primi a fare tesoro degli esempi e degli insegnamenti dei padri fondatori di questa Europa».



Il tema della fraternità è centrale per il Santo Padre nel suo lungo messaggio al gruppo del PPE in Parlamento Ue: «la fraternità possa essere anche fonte di ispirazione per chi vuole oggi ri-animare l’Europa, perché risponda pienamente alle attese sia dei suoi popoli sia del mondo intero. Perché un progetto di Europa oggi non può che essere un progetto di respiro mondiale. Ritengo che i politici cristiani oggi si dovrebbero riconoscere dalla capacità di tradurre il grande sogno di fraternità in azioni concrete di buona politica a tutti i livelli: locale, nazionale, internazionale». Sfide come le migrazioni, la cura del creato e l’uguaglianza sociale, secondo Papa Francesco, necessitano di un grande principio ispiratore, ovvero «la fraternità umana. Cari amici, facciamo memoria delle origini: non dimentichiamo come è nata l’Europa unita».

Un tema cardine, infine, Papa Francesco lo inquadra nella necessità di “pluralismo”: «È chiaro che un grande gruppo parlamentare debba prevedere un certo pluralismo interno. Tuttavia, su alcune questioni in cui sono in gioco valori etici primari e punti importanti della dottrina sociale cristiana occorre essere uniti. Questo mi sembra un aspetto particolarmente interessante, perché chiede di pensare alla formazione permanente dei parlamentari». Papa Francesco insiste sul tema “etico” e richiama alle origini del Partito Popolare: «Il politico cristiano dovrebbe distinguersi per la serietà con cui affronta i temi, respingendo le soluzioni opportunistiche e tenendo sempre fermi i criteri della dignità della persona e del bene comune. A questo proposito, voi avete un patrimonio ricchissimo a cui attingere per portare il vostro contributo originale alla politica europea, cioè la dottrina sociale della Chiesa». Il Santo Padre richiama ai principi di «solidarietà e sussidiarietà e alla loro dinamica virtuosa. Ci sono aspetti etico-politici, legati ad ognuno di questi due principi, che voi condividete con colleghi di diverse appartenenze, i quali accentuano rispettivamente o l’uno o l’altro; ma l’intreccio dei due, il fatto di attivarli insieme e farli funzionare in maniera complementare, questo è proprio del pensiero sociale ed economico di ispirazione cristiana, e quindi è affidato particolarmente alla vostra responsabilità».