Apple e Google hanno sviluppato un nuovo sistema di alert per contrastare l’epidemia di coronavirus. La novità, riportata da TgCom24 e La Stampa, consiste in una sorta di notifica che l’utente riceverà quando entrerà in contatto con una persona affetta da covid, senza bisogno di installare sullo smartphone alcun’applicazione (solo però per gli iPhone). In questo modo si consentirà alle autorità sanitarie un miglior tracciamento dei contagi, con tutto ciò che di positivo ne deriva. La novità sarà disponibile sul sistema operativo iOS, quindi sugli iPhone, grazie all’aggiornamento 13.7, che arriverà a breve. Per gli smartphone supportati da Android, invece, bisognerà attendere i prossimi upgrade di Google, riservati alle edizioni dal 6 in avanti. Sarà a discrezione dell’utente iOS decidere se attivare o meno il tracciamento, anche per una questione di privacy, ma in caso di attivazione, avrà come beneficio quello di sapere se di recente è entrato potenzialmente in contatto con un infetto. Per gli utenti Google, invece, bisognerà scaricare l’applicazione dedicata.
APPLE E GOOGLE, NOTIFICHE ANTI-COVID: NON DISPONIBILE IN ITALIA
“Come prossimo passo della nostra collaborazione con le autorità sanitarie pubbliche sulle notifiche di esposizione – hanno fatto sapere Big G e la casa di Cupertino attraverso una nota congiunta – stiamo rendendo più facile e veloce l’utilizzo del sistema di notifiche di esposizione senza che sia necessario sviluppare e gestire un’applicazione. Exposure Notifications Express (così come si chiamerà il sistema di alert ndr) offre alle autorità sanitarie pubbliche un’altra possibilità per integrare le operazioni di ricerca dei contatti già esistenti con la tecnologia, senza compromettere i principi fondamentali di privacy e sicurezza dell’utente”. Purtroppo per l’Italia, questo sistema di notifiche non sarà disponibile, in quanto Apple e Google hanno deciso di rendere disponibile l’ENE solo in quelle nazioni dove non esiste una specifica app di tracciamento. La collaborazione fra i due colossi dell’informatica per contrastare l’epidemia di covid-19 è iniziata lo scorso aprile, e chissà che il connubio non proseguirà anche una volta che l’emergenza sarà conclusa.