Apple ha intenzione di scansionare tutti gli iPhone attivi negli Stati Uniti per cercare materiale pedopornografico e prove di abusi ai danni dei minori: a quanto si apprende, il sistema di scansionamento che, secondo alcuni, Apple potrebbe presentare già nei prossimi giorni, si basa su di un software che verrà ausiliato dall’occhio umano: come ricordato, la multinazionale non è nuova a iniziative di questo tipo dato che di recente aveva bloccato oltre un milione di applicativi che erano stati inviati per l’approvazione sull’App Store con la motivazione di prevenire eventuali pericoli. “NeuralMatch” dovrebbe essere installato sugli smartphone con la mela mediante un aggiornamento software e funzionerà in questo modo: il sistema automatizzato avvertirà in modo proattivo una vera e propria task force di revisori nel caso in cui sul device sia presente materiale CSAM; in caso i revisori diano semaforo verde, la questione passerà alle forze dell’ordine.



Il sistema si baserà su di un algoritmo che scansionerà in modo continuo il materiale multimediale sugli smartphone ma anche sull’iCloud di back-up e attraverso quello che in gergo tecnico è chiamato “hashing” (conversione delle foto e video in stringhe di numero e poi confronto con un database di 200mila immagini di abusi sessuali sui minori) si procederà alla segnalazione al National Center for Missing and Exploited Children. Alti ovviamente i rischi per la privacy con la Apple che tuttavia ha deciso di assumersi in pieno la responsabilità di monitorare gli iPhone: secondo Matthew Green, esperto di crittografia in servizio presso la Johns Hopkins University, il sistema potrebbe essere usato in modo malevolo per “incastrare persone innocenti” inviando loro materiale pedopornografico.



ECCO COME IL SOFTWARE SETACCERA’ L’ICLOUD E…

Apple ha sviluppato un nuovo software che permetterà di “spiare” i dispositivi mobili dei propri clienti, quindi i possessori di iPhone, e scoprire se sugli stessi vi saranno foto o video inerenti la pedopornografia. A riportare la notizia, che sta già creando non poca polemica, è l’autorevole quotidiano della Grande Mela, New York Times, che ha fornito numerosi dettagli, a cominciare dal nome della nuova tecnologia, neuralMatch, che entrerà in funzione al momento solo negli Stati Uniti, entro la fine dell’anno. In poche parole il software “spia” scandaglierà non tanto i telefoni o i tablet, quanto lo spazio degli iCloud, per scoprire se sia stata archiviata qualche immagine o qualche video riconducibili alla pedopornografia.



Stando a quanto specificato dal New York Times, Apple si appresterà anche a fornire entro la fine dell’anno, uno strumento ai genitori che permetterà di capire se i propri figli riceveranno delle immagini di nudo in un messaggio. Anche in questo caso si tratterà di un software spia che analizzerà quanto scaricato dal dispositivo: le immagini giudicate sospette verranno poi segnalate, e quindi l’account dell’utente che ha inviato i file potrà essere sospeso e inviata una segnalazione al Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati.

APPLE VS PEDOPORNOGRAFIA, PRONTO IL SOFTWARE SPIA MA E’ POLEMICA

Un sistema senza dubbio lodevole tenendo conto del giro notevole di pedopornografia sul web, delle veri e proprie reti di persone malate che si scambiano materiale spregevole riguardante anche bambini piccolissimi, di pochi anni. La multinazionale di Cupertino ha fatto sapere che il nuovo software rispetterà la privacy degli utenti, ma come detto sopra, sono state molte le perplessità esternate subito dopo l’annuncio del NYT.

Secondo alcuni, infatti, questo software rappresenta un primo passo verso un controllo sempre più serrato sulle comunicazioni e sui vari dispositivi. Matthew D. Green, docente di crittografia alla Johns Hopkins University, è invece convinto che tale software potrebbe essere richiesto da governi e autorità: “Non vedo come possano dire no da questo punto in poi”.