E’ passata meno di una settimana dal lancio ufficiale sul mercato degli Stati Uniti dell’Apple Vision Pro, il rivoluzionario e costoso visore in realtà aumentata prodotto dalla nota multinazionale di Cupertino. Peccato però che, come sottolineato dai colleghi di Wired, molte persone stiano restituendo il dispositivo. Sui social sono tantissime le segnalazioni di utenti che hanno spiegato di voler farsi rimborsare dalla Apple dopo aver acquistato l’ultimo dispositivo in cambio di una somma di ben 3.500 dollari.



Ovviamente non si può parlare di fallimento commerciale, anche perchè la storia della tecnologia ci insegna che spesso e volentieri questi nuovi dispositivi fanno fatica a penetrare il mercato nelle fasi iniziali del lancio. In ogni caso la notizia fa riflettere anche perchè l’amministratore delegato di Apple, il noto Tim Cook, ha definito il Vision Pro come “il dispositivo personale più avanzato” della storia. Il visore è stato progettato principalmente per soddisfare le esigenze di produttività, segnala ancora Wired, non trascurando comunque il suo utilizzo nel tempo libero.



APPLE VISION PRO, DISPOSITIVO RESTITUITO DAGLI UTENTI: COSA STA SUCCEDENDO

Ovviamente, come per ogni prodotto della Mela, si è creato un hype smisurato verso il visore, e le aspettative erano altissime, ma diversi utenti sono rimasti delusi per motivazioni varie, a cominciare da difficoltà nell’utilizzo, la sua scomodità, il prezzo elevato, ma soprattutto la cinetosi, disturbo che solitamente viene chiamato mal d’auto. Si tratta di una risposta del corpo ad una percezione insolita di movimento che sia reale o apparente.

Quando si verifica il nostro cervello registra il movimento tramite impulsi che provengono dall’orecchio interno, dagli occhi, dalle articolazioni e dai muscoli, e quando si ricevono indicazioni discordanti sopraggiunge la cinetosi, solitamente sottoforma di vertigini. Apple consiglia di non utilizzare il visore per periodi prolungati ma anche in situazioni di movimento, o se gli utenti sono già soggetti a cinetosi, ma evidentemente qualcuno non ha ascoltato i consigli o è risultato affetto dal disturbo in ogni caso. Apple per il momento non si è espressa sulla vicenda.