Inevitabilmente, la chiusura delle scuole a causa della pandemia di Coronavirus ha provocato grossi disagi nelle famiglie di tutto il mondo, complice la ripartenza delle attività lavorative per i genitori di bambini e ragazzi. Un problema a cui non si è rivelata immune neppure la Germania, la quale, pur avendo registrato tassi di mortalità molto più bassi rispetto ad altri grandi Paesi europei in merito al Covid-19 ed essendo stata tra le nazioni più rapide a dire sì all’allentamento delle misure restrittive, ha proceduto con cautela alla riapertura delle scuole, ritenuta eccessiva dalle madri e dai padri dei giovani studenti tedeschi. Così, in queste ore decine di genitori, molti dei quali con bambini piccoli al seguito, hanno protestato in piazza, sotto il municipio della città di Berlino, per chiedere al Governo locale di fare di più per aiutare le famiglie, portando con sé dei cartelli: “Aprite le scuole o la mamma perderà la calma”. Presente anche la ricercatrice parlamentare Sabine Ponath: “Non possiamo continuare così. Abbiamo bisogno di sollievo“, ha dichiarato.
SCUOLE, PROTESTE DEI GENITORI IN GERMANIA: PERSI 56 MILIONI DI GIORNI DI LAVORO
Le scuole tedesche hanno in realtà cominciato a riaprire alla fine del mese di aprile, però tanti alunni tornano nelle aule ancora solo per un paio d’ore a settimana, in quanto gli istituti scolastici dividono le classi per assicurare il rispetto delle regole di distanziamento sociale. Disagi maggiori nell’offerta di asili nido per i bambini, ancor più limitata. Un sondaggio pubblicato dalla DAK Health Insurance Group riferisce che l’81% dei genitori e il 62% dei bambini sono favorevoli alla graduale riapertura delle scuole, con circa la metà dei genitori che si sente esausta. “Le scuole dovrebbero riaprire, non per me, per poter lavorare, ma più per i bambini. La loro routine è totalmente incasinata”, ha detto Michael Stempin, responsabile della gestione del marchio “Idealo”. D’altra parte, non si può neppure sottovalutare l’analisi eseguita dall’istituto per la ricerca sull’occupazione, secondo il quale, alla fine di aprile, in Germania sono andati persi circa 56 milioni di giorni di lavoro a causa della chiusura di asili e scuole.