L’Arabia Saudita avverte i Paesi membri del G7 di non sequestrare i beni russi congelati, come rivela l’agenzia di stampa Bloomberg, da Riad sono arrivate minacce relative alla decisione dei paesi del blocco di utilizzare gli asset e i relativi profitti per investirli in aiuti militari da destinare all’Ucraina, perchè in quel caso il Regno potrebbe iniziare a svendere tutti i titoli di Stato occidentali detenuti. Questo avrebbe ripercussioni sul debito pubblico, specialmente gravi per la Francia ma anche per gli Usa, che sono tra le nazioni con più debiti posseduti dall’Arabia Saudita.
Secondo le fonti che citano un dossier dettagliato, l’annuncio era stato già fatto a gennaio, quando il ministero delle finanze di Riad, aveva iniziato a fare pressioni sul G7, per scongiurare l’ipotesi che Mosca potesse perdere i 300 miliardi di dollari attualmente fermi negli istituti di credito. Tuttavia i leader in occasione dell’ultimo vertice avevano raggiunto un accordo storico, prevedendo di utilizzare almeno 50miliardi di proventi dai beni della Russia per trasformarli in aiuti finanziari a Kiev entro la fine del 2024.
Arabia Saudita minaccia il G7: “Non sequestrare beni russi congelati per aiutare l’Ucraina”
La minaccia dell’Arabia Saudita nei confronti del blocco G7, secondo quanto rivelato da Bloomberg, mira non solo a tutelare gli interessi di Mosca sui beni attualmente congelati che generano profitti da 3,5 miliardi l’anno, ma anche a non creare un pericoloso precedente con il quale poi in futuro giustificare la stessa azione nei confronti degli asset detenuti nelle banche estere dal Regno saudita.
Per questo, il Ministero delle finanze di Riad avrebbe inviato un chiaro segnale di minaccia avvertendo sul rischio di svendere i titoli di Stato dei paesi occidentali. Tra partecipazioni, obbligazioni e riserve di valuta infatti, i sauditi possono contare su un patrimonio da più di mille miliardi di dollari. I maggiori danni in caso di vendita potrebbero arrivare per la Francia, che ha quasi il 50% del suo debito detenuto all’estero. Il rischio però è anche per l’Italia, visto che in caso di ritorsioni per la decisione sui beni russi, l’Arabia potrebbe smettere di acquistare titoli e finanziare fondi di investimento in tutta Europa.