Non ci sono evidenze che Archie Battersbee, il dodicenne morto dopo aver subito una lesione cerebrale per essersi stretto una corda intorno al collo nella sua abitazione, abbia partecipato ad una macabra sfida su Tik Tok. Ad affermarlo, come riportato dal Times, sono stati gli inquirenti che hanno analizzato lo smartphone del bambino. “Non ci sono foto o video tra i download che suggeriscano che il bambino stesse prendendo parte a una challenge online. Non ci sono prove che abbia filmato video il giorno dell’incidente”, ha detto Sarah Weeks della polizia dell’Essex.



Le uniche tracce rilevate nel cellulare sono relative a delle ricerche su Youtube, ma che nulla hanno a che vedere con quanto accaduto. “La maggior parte dei suoi termini di ricerca riguardava combattenti di MMA, boxe o video musicali”. È tra i messaggi che, invece, sono stati rinvenuti degli indizi sul suo stato d’animo. “Alcuni riflettono l’umore di Archie. Negativo, molto negativo”, ha rivelato l’ispettore.



“Archie Battersbee non è morto per sfida TikTok”. La vicenda

Dopo la drammatica vicenda, era stata Hollie Dance, la mamma di Archie Battersbee, a chiedere che si indagasse per comprendere se il dodicenne è morto a causa di una sfida su Tik Tok. Il lato oscuro del social network infatti ha nei mesi scorsi generato altre vittime tra i giovanissimi. In questo caso, però, pare che le motivazioni della tragedia siano altre. “Non ci sono prove in questa fase delle indagini tali da dimostrare che le preoccupazioni e le paure della signora in merito alla challenge del blackout siano concrete”, ha affermato Sarah Weeks della polizia dell’Essex.



L’ipotesi investigativa secondo cui il bambino si sarebbe suicidato ha trovato conferme anche nel lavoro del medico legale che ha analizzato il cadavere. “Il fascicolo completo evidenzia che la causa del decesso siano state il suo stato d’animo e le sue intenzioni”, ha detto.