Archie Battersbee rischia la vita dopo un gioco online finito male. Il 12enne inglese è in coma irreversibile dopo che lo scorso aprile è stato trovato con una corda attorno al collo, probabilmente a causa di una challenge online. Dal 7 aprile, il ragazzino non ha più riaperto gli occhi e i medici vogliono ora staccare la spina. Hollie Dance, mamma del giovane, ha deciso così di scrivere al ministro britannico della sanità Stephen Barclay per chiedere che non vengano spenti i macchinari che tengono in vita il ragazzo: “Caro signor Barclay, lei certo saprà della terribile tragedia che la nostra famiglia sta attraversando, da quando nostro figlio Archie é stato colpito da gravissimi danni cerebrali in aprile, come risultato di una sfida online tra amici finita male”.
Hollie Dance spera che il governo del Regno Unito intervenga, fermando i medici che invece intendono staccare i supporti vitali che mantengono in vita Archie. Lo spegnimento dovrebbe arrivare il 1 agosto. Al fianco della donna c’è il Comitato Onu per i diritti delle persone con disabilità, che aveva emesso un’ingiunzione per chiedere al Regno Unito di mantenere in vita Archie. La battaglia della famiglia continua, ora arrivando anche al Governo.
L’appello della madre di Archie Battersbee
L’Autorità sanitaria dell’ospedale Royal London Hospital, dove Archie è ricoverato, ha dichiarato che intende staccare la spina dalla quale Archie dipende e grazie alla quale continua a vivere. Infatti le sentenze dell’Alta Corte e della Corte d’appello britanniche autorizzano i medici ad interrompere i supporti vitali. Nonostante queste dovrebbero essere già entrate in vigore, i legali della famiglia sono riusciti a posticipare lo spegnimento, permettendo ai genitori, Hollie Dance e Paul Battersbee, di ricorrere al Comitato Onu per i diritti delle persone con disabilità.
Nella lettera al ministro britannico della Sanità, la mamma di Archie spiega che spegnendo la spina il Regno Unito violerebbe gli articoli 10 e 12 della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili e l’articolo 6 della Convenzione Onu sui diritti dei minori che pure ha firmato. “Se i medici che hanno in cura Archie staccheranno i suoi supporti vitali questo sarà una crudeltà incredibile e una flagrante violazione dei diritti di Archie come persona disabile. Archie ha il diritto ad ottenere che le decisioni sulla sua vita e la sua morte prese dal sistema sanitario britannico e dai tribunali del Regno Unito vengano sottoposte allo scrutinio di un ente internazionale di controllo del rispetto dei diritti umani come il Comitato Onu. Affrettare la morte di Archie per impedire che questo avvenga è completamente inaccettabile” si legge nella lettera. Infine, un appello diretto al ministro: “Ho fiducia che lei agirà adesso immediatamente, come membro di un governo responsabile per il Servizio sanitario nazionale per assicurarsi che questo non avvenga cosi che il nostro Paese possa onorare i suoi obblighi nei confronti di trattati sui diritti umani che ha firmato e ratificato”.