MELONI CONTRO IDEOLOGIA GENDER: “A DISCAPITO DELLE DONNE”. ARCILESBICA: “HA RAGIONE LA PREMIER”

Non capita tutti i giorni che la leader FdI e Presidente del Consiglio Giorgia Meloni abbia un giudizio politico identico e “promosso” dalle sigle femministe di sinistra: è successo oggi, con le anticipazioni dell’ultima intervista della Premier alla rivista “Grazia” (per il numero in edicola domani in vista dell’8 marzo, festa delle donne) che hanno trovato il pieno accordo della Presidente di Arcilesbica su un tema controverso come l’ideologia gender. Nell’intervista alla direttrice di “Grazia” Silvia Grilli, la Presidente Meloni racconta la sua personale posizione sul tema dell’identità sessuale e la possibile deriva per le generazioni future: «Oggi si rivendica il diritto unilaterale di proclamarsi donna oppure uomo al di là di qualsiasi percorso, chirurgico, farmacologico e anche amministrativo. Maschile e femminile sono radicati nei corpi ed è un dato incontrovertibile. Tutto questo andrà a discapito delle donne? Credo proprio di sì».



Secondo Meloni oggi per essere donna, «si pretende che basti proclamarsi tale, nel frattempo si lavora a cancellarne il corpo, l’essenza, la differenza. Le donne sono le prime vittime dell’ideologia gender. La pensano così anche molte femministe». E in effetti è proprio da quel mondo che giunge l’approvazione sulle parole di Giorgia Meloni: raggiunta dall’ANSA, la presidente di Arcilesbica Cristiana Gramolini dichiara, «Sono d’accordo con Meloni sul fatto che dare la possibilità ad un uomo di dichiararsi donna, al di là di qualsiasi percorso chirurgico, farmacologico e amministrativo, danneggi le donne. Concordo con il fatto che non si può saltare il corpo sessuato, cioè non si è donna essendo di sesso maschile per la sola autodichiarazione, questo nuocerebbe alla realtà e alle donne , ad esempio negli sport femminili o nelle politiche di pari opportunità». «Penso anche che l’ideologia gender è giusta – ha concluso la n.1 di Arcilesbica – giusta quando dice che si è uomini e donne nel tempo in modi diversi, che non è naturale la maschilità e la femminilità, mentre è naturale il corpo femminile e maschile. I ruoli sessuali sono storici, i corpi sono naturali».



ABORTO, GENITORI E UTERO IN AFFITTO: COSA HA DETTO LA PREMIER MELONI A “GRAZIA”

Una Giorgia Meloni meno “politica” e più intima quella che si racconta a “Grazia” in vista della festa delle donne: «Ho avuto la fortuna di avere una madre e una famiglia che non mi hanno mai fatto mancare nulla, ma non posso dire che l’assenza di mio padre non abbia pesato nella mia vita». La leader FdI dice di averlo capito pienamente solo dopo la morte del padre: «mi sono resa conto della profondità della sofferenza che il suo vuoto aveva creato in me. Non conosco nessuno che rinuncerebbe a uno dei propri genitori o che sceglierebbe di essere cresciuto solo dal padre o dalla madre. I bambini hanno il diritto di avere il massimo: una mamma e un papà», replica Meloni alla direttrice di “Grazia” che aveva chiesto «è importante per il bene dei figli avere sia un padre sia una madre? È importante per il bene dei figli che i genitori siano di sesso opposto?».



Dopo una campagna elettorale passata a dover smentire gli attacchi di Pd e sinistra sulla presunta volontà di vietare l’aborto per legge, la Premier Meloni torna sull’argomento e spiega «A una donna che sta per abortire direi di provare a darsi una possibilità, che non è sola, che lo Stato le darà gli strumenti necessari per non negare a se stessa la gioia di crescere suo figlio, di metterlo al mondo nelle migliori condizioni possibili». Chiosa finale sulla pratica della maternità surrogata, brutalmente nota anche come “utero in affitto”: «è la la schiavitù del terzo millennio. È la legge italiana a dire che questa pratica non è lecita, non io». Secondo la Presidente del Consiglio, «commercializzare il corpo femminile e trasformare la maternità in un business non possano essere considerate delle conquiste di civiltà».