Gli “sciami sismici” nella zona dei Campi Flegrei non sono propriamente una novità. Il fenomeno, unitamente a quello del cosiddetto “bradisismo” (periodico abbassamento e innalzamento del livello del suolo legato alla attività vulcanica) e alla presenza della mitologica “solfatara”, da sempre condiziona il modo di vivere dei puteolani, per i quali non deve essere un’esperienza particolarmente entusiasmante coesistere con accadimenti del genere.



La forte scossa di terremoto di ieri notte rientra nell’ambito di queste manifestazioni geofisiche. Secondo i sismografi dell’Osservatorio Vesuviano, questa ha raggiunto una magnitudo di 4,2, la più forte registrata negli ultimi quarant’anni, e ha fatto parte di uno sciame cominciato fin dalle 5 del mattino che ha contato oltre 60 scosse di minore intensità.



Questi eventi, ovviamente, aumentano la loro rilevanza mediatica se vengono distintamente registrati nell’area metropolitana di Napoli, come è avvenuto questa volta. In ogni caso, non ci sono state conseguenze né sulle persone né sulle cose. Solo qualcuno (pochissimi in verità), che ha avvertito la scossa nel sonno, ha ritenuto di dover scendere in strada sentendosi più al sicuro.

I prevedibili disagi ci sono stati all’indomani per i necessari controlli sulla sicurezza dei mezzi di trasporto pubblici. Così si sono accumulati ritardi per i treni (non solo quelli dell’alta velocità) fino a 300 minuti e le corse delle metropolitane sono state progressivamente ripristinate solo in tarda mattinata. Scuole chiuse a Pozzuoli per verificare l’idoneità statica dei relativi edifici.



Come ha spiegato Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano in suo intervento televisivo, la magnitudo registrata è medio-piccola e la sua percezione è stata amplificata dal fatto che il fenomeno è stato molto superficiale (entro i primi tre km di profondità); di solito, però, sono eventi che non producono danni alle strutture. Lo sciame sismico è ancora in corso, ma gli altri segnali  non mostrano evidenze che possano destare una qualche preoccupazione, fatta salva una leggera accelerazione del fenomeno di risalita del suolo, strettamente connesso agli eventi tellurici delle ultime ore.

Insomma, parole rassicuranti. Tanto è vero che per napoletani e puteolani, al netto della comprensibile paura e dei disagi relativi ai trasporti, la giornata è trascorsa come se fosse un normale mercoledì. Insomma, come se nulla fosse.

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