«Siamo attrezzati a contenere la forza di una eventuale seconda ondata pandemica. Per i numeri che abbiamo realizzato finora, però abbiamo bisogno di rafforzare il territorio», lo ha detto poco fa il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri, a margine del congresso della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) a Villasimius in Sardegna. Nel giorno in cui il rialzo dei contagi spaventa le autorità sanitarie – e con la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 operato dal Governo con il nuovo Decreto Covid (che contiene anche la cornice normativa per il prossimo Dpcm) – il commissario Arcuri prova a delineare i prossimi passi dell’esecutivo per contenere la diffusione del contagio. «Ieri eravamo il 18/mo paese per numero di contagiati e il 21 marzo eravamo il secondo; il 21 marzo avevamo 793 morti e ieri erano 28; sempre a marzo avevamo 6525 posti in terapie sub intensive e ieri erano 14mila, avevamo fatto 26mila tamponi e ieri 99mila. Il risultato è che la Francia ha registrato ieri 34mila nuovi contagi, la Spagna 23mila, la Gran Bretagna 11mila e l’Italia 2677, cioè 15 volte meno che in Francia»: al netto dell’orgoglio manifestato sulla differenza rispetto alla fase 1, Arcuri sottolinea anche la necessità di prepararsi al meglio per l’avanzata dell’autunno «Il livello di attenzione e di responsabilità è molto alto, siamo comunque in presenza di una recrudescenza dell’epidemia che ha limiti e accenti diversi rispetto ad altri paesi Ue. Dobbiamo essere responsabili come lo siamo stati nella fase più tragica dell’epidemia per evitare che tornino quei giorni».
COMMISSARIO ARCURI: IL PIANO PER I PROSSIMI MESI
Al momento sono 319 le terapie intensive, in aumento rispetto alle scorse settimane, con Arcuri che sottolinea «I numeri sono nei limiti della normale gestione, ma dobbiamo prepararci perché cresceranno»: in questo senso, proprio per evitare il peggio nei prossimi mesi, il commissario all’emergenza Covid rilancia il piano per raggiungere 10.500 posti di terapia intensiva. «All’inizio dell’epidemia avevamo 5.179 posti letto in terapia intensiva, e circa 6mila in malattie infettive e pneumologiche che potevano diventare di sub-intensiva», spiega ancora Domenico Arcuri ai giornalisti giunti in Sardegna. «Al picco dell’emergenza avevamo attrezzato fino a 9.500 posti letto in terapia intensiva e fino a 30mila in malattie infettive. Un risultato straordinario per l’Italia. Oggi abbiamo 7mila letti per terapie intensive e 15mila per le sub-intensive, abbiamo avviato un piano di rafforzamento delle reti ospedaliere Covid che porteranno altri 3.500 posti stabili in terapia intensiva e altri 4.200 in sub-intensiva», conclude il commissario con accenno anche alla distribuzione dei famosi “banchi monoposto” nelle scuole (che inizialmente dovevano essere completati tutti entro il primo giorno di scuola a settembre) «Entro ottobre contiamo di terminare la distribuzione dei 2,4 milioni di banchi monoposto acquistati, sinora ne abbiamo distribuito alcune centinaia di migliaia».