Arrivano nuovi aggiornamenti sul caos mascherine con protagonista l’ex commissario Domenico Arcuri. Le Iene hanno ascoltato il racconto dell’imprenditore Filippo Moroni e non possono che emergere nuovi dubbi sull’operato del braccio destro di Giuseppe Conte, poi sostituito da Draghi. Ritorniamo al marzo del 2020, quando le mascherine erano introvabili anche per chi lavorava negli ospedali. E, come vi abbiamo raccontato, i primi dpi arrivati in Italia sono finiti nel mirino della magistratura…
Parliamo delle mascherine cinesi prive delle certificazioni necessarie e in grado di fratture a tre intermediari la bellezza di 72 milioni di commissioni. Domenico Arcuri non è indagato –sarebbe “parte lesa”– ma i tre personaggi coinvolti dovranno rispondere di una serie di reati. Senza dimenticare che i dpi sopra citati hanno presentato numerosi dubbi sulla qualità e sul costo, decisamente superiore rispetto a quelli presenti sul mercato.
ARCURI, L’AUDIO INEDITO SUL CASO MASCHERINE
Come dicevamo, Le Iene hanno intervistato l’imprenditore Filippo Moroni, che da 4 anni ha un’azienda in Cina che si occupa di forniture di apparecchi medicali. Lui ha raccontato di aver contattato Arcuri e i suoi collaboratori nel marzo del 2020 con una serie di preventivi di forniture di milioni di mascherine. «Avevo l’obiettivo di portare la più grande quantità di mascherine a prezzo di costo. Mi sono sentito con i suoi collaboratori e poi direttamente con lui», ha spiegato Moroni. L’audio inedito svelato da Le Iene non può che mettere nel mirino Arcuri, che arriva ad accusare l’imprenditore di essere troppo insistente e di utilizzare un tono di voce troppo alto. «Ma chi se ne frega di come interloquiamo, ma chi se ne frega! C’è la gente che muore e qui stiamo facendo burocrazia», ha tuonato Moroni nel corso della telefonata con Arcuri. Telefonata culminata in un nulla di fatto, anche a causa dell’incertezza dell’ex commissario, nonostante il giudizio più che positivo della responsabile relazioni internazionali della Protezione civile sulla proposta presentata dall’imprenditore. Ricordiamo che Moroni ha piazzato milioni di mascherine tra Usa, Sud America e Messico, ma non Italia, dove avrebbe avuto l’opportunità di far recapitare dpi certificati ed a prezzi più convenienti (1,11 euro contro i 2,20 a mascherina di Benotti & Co.). Clicca qui per il video de Le Iene.