«Da ieri il Covid ha contagiato più di 1 milione di italiani: un italiano su 60 è stato colpito dalla pandemia, un’enormità. Eppure a guardare bene la curva sembra raffreddarsi: occorre occhi onesti e mente libera», spiega il commissario Domenico Arcuri, mettendo i provvedimenti del Governo e i comportamenti virtuosi della maggioranza vasta degli italiani in cima ai motivi per cui la curva sembra “raffreddarsi”. Ora però questi comportamenti vanno mantenuti e rinnovati: «il vaccino sta arrivando ma non da domani né da subito per tutti», prosegue la conferenza stampa del presidente di Invitalia. «La situazione è differenziata sul nostro territorio e servono misure non uniformi, alcune Regioni hanno già i primi raffreddamenti dell’epidemia, altre dove invece la situazione resta critica e bisogna intervenire ancora per continuare a raffreddare la crescita dei focolai». 51 milioni di contagiati nel mondo, 600mila ancora attivi in Italia: «non possiamo abbassare la guardia. In Ue c’è un contagiato ogni 75 cittadini, capire la forza della pandemia». Il 10 ottobre i contagiati erano +102% rispetto a 7 giorni prima, il 24 ottobre erano +80% rispetto alla settimana prima, oggi invece sono +10% alla settimana prima: «102%, 80%, 10%, i contagi crescono ma 10 volte di meno rispetto a un mese fa». Degli attuali 602mila contagiati il 94% è in isolamento domiciliare, il 4,7% sono ricoverati, lo 0,5% in terapia intensiva: «i numeri sono decisamente diversi al picco della prima ondata, dove il 7% dei positivi ufficiali purtroppo finiva in rianimazione».



I PRIMI VACCINI ENTRO GENNAIO A 1,7 MILIONI DI PERSONE

«La seconda ondata non ci ha colto impreparati, come si può evincere da questi numeri: chi dai comodi divani e dai salotti tv afferma che siamo impreparati e in ritardo, non ha mente libera, non ha pazienza ed è in malafede, oppure non conosce la matematica», prosegue Arcuri annunciando l’incarico preso da Regioni e Governo per individuare i Covid Hotel («luoghi in cui è possibile garantire un tetto a chi è in isolamento domiciliare e non può stare a casa») in ogni provincia d’Italia. Da ieri però vi è una novità in più nella lotta contro la pandemia, il tema importante dei vaccini: «abbiamo iniziato ad occuparci del piano per la distribuzione. Potremo vaccinare gli italiani a fine gennaio, quantomeno per i primissimi 1milione e 700mila concittadini». Il Ministero della Salute fornirà il decreto sul target dei criteri per individuare le categorie da servire prima per i vaccini di Pfizer e per tutti gli altri che nelle prossime settimane entreranno a regime. «Abbiamo distribuito quasi 2 miliardi di dispositivi di protezione individuale e abbiamo permesso la somministrazione di 14milioni di tamponi, da una settimana si è iniziato ad inviare i test antigenici ai medici di base», con il primo milione e mezzo che arriverà nei prossimi giorni a pieno regime. L’obiettivo è raggiungere i 350mila test di tracciamento ogni giorno: «ieri sera le Regioni potevano attivare fino a 9.040 posti letto in terapia intensiva, ma arriveremo a 11.233 posti letto. Speriamo non servano visto che la curva sta raffreddando ma almeno non rimarremo impreparati mai più in futuro». Arcuri ribadisce che la lunga traversata in questa pandemia acquisisce almeno una certezza: «ora sapremo come e quando daremo vaccini ai primi 1 milione e 700mila italiani». Quando si avrà una quantità di dosi di vaccino sufficienti per tutti almeno «potremo dire che avremo anticipato il virus, quel giorno non è più un miraggio e nemmeno un auspicio».



LE DOMANDE AL COMMISSARIO ARCURI

Sono diverse e variegate le domande pervenute in conferenza stampa al commissario Arcuri, a partire dalle prossime mosse epidemiologiche del Governo: «Io non posso divulgare le mie idee, però posso dire che il sistema sull’osservazione di 21 parametri (che definisce il livello di rischio delle Regioni) sta funzionando e dà i risultati che ci aspettavamo: lockdown nazionale? Lasciamo lavorare l’algoritmo che è meglio, le mie idee le tengo per me». Sul fronte vaccino, la distribuzione sarà nazionale anche se avrà le rispettive organizzazioni regionali come previsto dalla Costituzione: «assicuro che l’organizzazione di tutti i vaccini parte dal Governo centralizzato e collaboreremo con tutte le Regioni e le Province con risultati molto più soddisfacenti di quanto viene descritto». Per quanto riguarda invece il chi farà le prime dosi di vaccino ancora deve essere deciso nelle linee guida del Ministero, «una volta concluse le necessarie procedure di logistica distribuzione e certificazioni, noi crediamo che a fine gennaio le prime categorie di cittadini saranno vaccinati e a breve sapremo anche dove e con che metodo di somministrazione saranno attuati». Sul fronte Covid Hotel, serviranno «sia per chi non può permettersi una casa con distanziamento sociale e sia per far defluire i pazienti con necessità di cure più lievi rispetto a pronto soccorso e reparti d’ospedale già sotto stress». Non solo, Arcuri invita chi ha febbre e un po’ di tosse a non intasare i pronti soccorso ma invece poter sfruttare «la cura in isolamento a casa, o se proprio peggiora di qualche sintomi l’utilizzo del Covid Hotel». Le persone negli ospedali saranno i primi, assieme ad anziani e fragili, a prendere la somministrazione del vaccino Covid spiega il Commissario all’emergenza. Arcuri annuncia nuovi bandi per assumere personale sanitario, non appena «le Regioni riusciranno a reperire tutti i posti già attivati nel precedente bando di ottobre». Capitolo test rapidi, chi li ha validati? «Ne abbiamo acquistato 13milioni ma il programma proseguirà anche oltre dicembre e gennaio. La validazione è stata oggetto del lavoro di una commissione insediata con 2 membri del Cts e 2 dirigenti del Ministero della Salute».



LA CONFERENZA STAMPA DI ARCURI

Torna per la terza settimana consecutiva di giovedì la conferenza stampa del commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri: come sempre in diretta video streaming dall’Auditorium di Invitalia, l’uomo scelto dal Governo per gestire la vasta emergenza pandemica presenta tutte le evoluzioni di questa ultima intensa settimana passata. Dalle attività di contenimento fino al contrasto effettivo del Sars-CoV-2, la conferenza stampa di Arcuri servirà anche per informare il pubblico sulle possibili prossime mosse del Governo in termini di restrizioni e strategie anti-Covid. Sono ore di tensione per le decisioni che attendono l’esecutivo entro il prossimo weekend, con i Ministri Boccia e Speranza che ancora oggi hanno confermato l’intenzione di non produrre un “lockdown totale” su scala nazionale, bensì insistere con maggior rigidità sulle chiusure locali e le zone rosse-arancioni che già dalla cabina di regia anti-Covid di domani potrebbero essere annunciate.

I POSSIBILI TEMI DELLA CONFERENZA STAMPA DI ARCURI

Altro tema spinoso che il commissario Arcuri dovrà di certo affrontare nel suo punto stampa riguarda la situazione della Campania e in particolare la sofferenza di tanti centri ospedalieri con l’aumentare del contagio: oggi il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, attaccando il Governatore De Luca per la mancata gestione generale di queste ultime settimane, invoca l’applicazione di zone rosse «dove gli ospedali sono fuori controllo». Il commissario all’emergenza indicherà – per la Campania ma non solo – le strategie di rafforzamento sanitario da approntare nelle prossime settimane, per evitare un collasso totale del SSN tra dicembre-gennaio. Il titolare degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha spiegato sempre in giornata della possibilità assai concreta di ulteriori decessi nei prossimi giorni «qualora non dovesse ridursi la curva del contagio» richiamando – esattamente come Arcuri una settimana esatta fa – alla piena responsabilità dei cittadini con ulteriori sacrifici da mantenere fino all’arrivo delle dosi di vaccino. Inevitabile sarà poi il commento al recente affidamento proprio allo stesso commissario Arcuri del piano di distribuzione nazionale della vaccinazione anti-Covid: quello della Pfizer ormai pronto, quello di AstraZeneca-Oxford dei prossimi mesi e tutti gli altri vaccini in sede di sperimentazione. Occorrerà capire da Arcuri con che cadenza verranno distribuiti, a quale prezzo, come andranno conservati e a chi spetterà la filiera di distribuzione a livello locale delle prime dosi di vaccino anti-coronavirus.