In occasione della puntata di “Dritto e Rovescio” andata in onda nella serata di ieri, giovedì 18 febbraio, su Rete 4, il conduttore Paolo Del Debbio ha letto uno stralcio della nota stampa inviata alla trasmissione dall’ufficio stampa del Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri in merito all’indagine della Procura di Roma sull’affidamento complessivo di un miliardo e 250 milioni fatto dal Commissario Arcuri a tre consorzi cinesi per l’acquisto di 800 milioni di mascherine, per cui risultano al momento 8 indagati.
“Le ultime risultanze investigative che hanno determinato il sequestro dei beni degli indagati nella cosiddetta ‘inchiesta delle mascherine’ – si legge nel testo – mostrano in maniera evidente che la struttura commissariale e il Commissario Arcuri (estranei alle indagini) sono stati oggetto di illecite strumentalizzazioni da parte degli indagati, affinché questi ultimi ottenessero compensi non dovuti dalle aziende produttrici”.
ARCURI E IL CASO MASCHERINE: “VOGLIAMO CHE VENGA RISARCITO IL DANNO”
La nota diffusa dall’ufficio stampa di Arcuri circa il caso mascherine prosegue dicendo che il Gip ha riconosciuto in maniera inoppugnabile che non ci sono state elargizioni nei confronti dei pubblici ufficiali né che siano stati compiuti atti affinché un terzo potesse ricevere delle utilità. Peraltro, “il legislatore ha previsto che, al fine di fronteggiare la grave emergenza, l’organo commissariale, per quanto concerne i contratti di fornitura di Dpi, sia svincolato dall’applicazione dell’ordinaria disciplina in materia di appalti pubblici consentendogli di stipulare contratti di approvvigionamento anche in via diretta senza ricorso a procedure ad evidenza pubblica”. Arcuri e la struttura commissariale “hanno sempre operato con la massima trasparenza, fornendo agli organi competenti tutte le documentazioni possibili e collaborando per il veloce svolgimento delle indagini. È emerso chiaramente che tutto è stato effettuato con la massima buona fede. La struttura commissariale e il Commissario, infine, nella veste di parti offese hanno già richiesto ai loro legali di valutare la costituzione di parte civile in giudizio per ottenere il risarcimento del danno”.