«Non dobbiamo credere che questa emergenza sia finita: l’emergenza finirà solo quando verrà scoperto il vaccino e quando sarà prodotto in maniera sufficiente per rendere immuni tutti i cittadini che devono esserlo», a dirlo è stato questo pomeriggio a “In Mezz’ora in più” il commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, rispondendo di fatto alle dichiarazioni del viceministro Salute Pierpaolo Sileri. Solo due giorni dopo la conferenza stampa che non poche polemiche ha sollevato per quella sorta di autocelebrazione del n.1 di Invitalia «siamo stati straordinari», Arcuri ritorna indirettamente su quel passaggio e si limita questa volta a chiarire meglio che sono in realtà «gli italiani ad essere stati straordinari e con i loro comportamenti hanno permesso di uscire dal lockdown e di iniziare una nuova fase. Ora dobbiamo continuare ad essere responsabili capendo che ci è richiesta la stessa responsabilità che avevamo nel passato». Imbeccato da Lucia Annunziata, il commissario non esclude il ritorno del Covid-19 in forma più invasiva nelle prossime settimane, specie se «non ci comportiamo responsabilmente».



Sul fronte critiche-polemiche, Arcuri ancora una volta vuole replicare aggiungendo “benzina” e non spegnendo il “fuoco” generato sui grandi temi come mascherine, Dpi, assistenza Regioni: «La gestione pubblica dell’emergenza è stata oggetto di numerosi apprezzamenti e di critiche. Mi permetto di dire che le critiche avevano due difetti: non consideravano il tempo ed erano spesso distanti dalla realtà. Chi mi critica non ha considerato il tempo passato dall’inizio della gestione  dell’emergenza». In merito a presunte non collaborazioni con il capo della task force in appoggio al Governo Conte, Vittorio Colao, Arcuri smentisce con un secco «tutto gossip. Colpo è persona straordinaria e rispettabile e abbiamo cercato di collaborare».



IL PUNTO SU APP IMMUNI E TAMPONI

Nella seconda parte della lunga intervista al commissario per l’emergenza Covid-19 si prova a tracciare il punto per la fase 3 su tamponi, asintomatici e app Immuni: «La app Immuni per il contact tracing, che domani inizierà a funzionare in via sperimentale in 4 regioni, è stata scaricata da 2 milioni di italiani. App molto utile e il tracciamento è una componente essenziale per questa fase». Secondo Domenico Arcuri assolutamente necessario in questo momento preciso post-lockdown è rintracciare al più presto gli asintomatici in tutto il Paese: «Bisognerebbe cominciare a dare la caccia agli asintomatici con una strategia nazionale, che in una fase come questa sono più importanti di chi il virus ce l’ha», ripete il commissario, segnalando come sia ormai possibile fare circa 92mila tamponi di media ogni giorno in tutto il Paese. «I test molecolari sono l’unica vera componente per dire se c’è contagio o pure no e su questo bisognerebbe fare la caccia agli asintomatici. Oggi su questo siamo meno impreparati di come eravamo a marzo, dunque dobbiamo preparaci e in questa fase accelerare». Ma esattamente come per le mascherine, Arcuri “invoca” un prezzo calmierato anche per i test sierologici: «bisogna farli pagare ad un prezzo accettabile…».

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