Nuovi sviluppi sull’inchiesta della Corte dei Conti sugli stipendi fuori dalla norma di Invitalia: la Guardia di Finanza ha messo nel mirino l’amministratore delegato Domenico Arcuri e altre 14 persone tra membri del consiglio di amministrazione e manager della società controllata dal Mef. Come riporta Repubblica, il commissario straordinario e gli altri indagati per l’emergenza coronavirus hanno ricevuto da parte dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma la richiesta di restituire la somma al pubblico erario entro i prossimi 10 giorni. Parliamo di danni da circa 1,9 milioni di euro.
Come riporta Il Tempo, Domenico Arcuri ha tenuto a chiarire: «In riferimento alle notizie circolate sull’avvio nei miei confronti di una indagine della Corte dei Conti, desidero innanzitutto precisare che – ad oggi – ho ricevuto solo l’invio di un avviso volto ad interrompere eventuali termini prescrizionali. I fatti riguardano il controllo della Corte dei Conti relativo al 2015 e agli anni precedenti ma che è stato trasmesso ora».
Domenico Arcuri ha spiegato inoltre di aver dato istruzioni di offrire la massima collaborazione alla Corte dei Conti, al fine di chiarire l’assenza di errori da parte sua o di Invitalia. L’ad della società controllata dal Ministero dell’Economia ha poi sottolineato: «Inoltre è opportuno sottolineare che l’importo di 1,9 milioni di euro deriva dalla somma di più annualità (6 anni), e dai compensi di più persone. Confido quindi che già da domani si possa dimostrare che non vi è stata alcuna violazione o irregolarità».