Il commissario straordinario all’emergenza per il Coronavirus, Domenico Arcuri, è stato fotografato nelle ultime ore mentre si trovava in un angolo di Roma senza la mascherina. A mostrare in esclusiva le foto del manager di origini calabresi in una strada della Capitale (va detto comunque all’apparenza senza altra gente nei paraggi a onor del vero) e mentre parla al cellulare, è stato il noto sito di gossip di Dagospia che ha pubblicato alcuni scatti del 57enne originario di Melito Porto Salvo e che dal 2007 era stato nominato amministratore delegato di Invitalia: negli scatti, a dire il vero, si vede il commissario con la mascherina penzoloni da un orecchio forse per parlare al telefono ma Dagospia ha pubblicato la notizia dal titolo ironico per mostrare che il commissario all’emergenza, in lite negli ultimi giorni con i vertici di FederFarma sulla querelle mascherine, non indosserebbe lui stesso i suddetti dispositivi di protezione.
DOMENICO ARCURI ‘PIZZICATO’ SENZA MASCHERINA IN STRADA
Secondo la news flash apparsa oggi sul sito di Dagospia, Domenico Arcuri stava parlando privatamente al telefono in Via Napoli, ovvero la strada adiacente al palazzo che ospita lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano quando è stato “paparazzato” dal fotografo Ferdinando Mezzelani. Intanto negli ultimi giorni, come accennato, non accenna a placarsi la polemica tra lo stesso manager e il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bergamo, che ha attaccato il commissario dopo che questo aveva ribadito di non volere piegarsi a speculazioni e con toni duri aveva messo nel mirino non solo il sistema di distribuzione delle mascherine nelle stesse farmacie ma pure i prezzi a cui queste erano state proposte in alcune zone d’Italia, a volte fuori mercato e comunque a livelli tali che hanno portato diversi consumatori a insorgere. In attesa della prossima puntata di questa querelle dove entrambi i contendenti hanno una parte di ragione ma allo stesso tempo ricorrono a toni e accuse nemmeno tanto velate che l’attuale situazione di emergenza non merita di certo, scaricandosi colpe in merito alla scarsità di rifornimenti di quelle stesse mascherine che sono fondamentali in questa Fase 2.